Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

‘SFRUCULIANDO’, È NATO A SCIAMMINTAUN MA È CRESCIUTO IN COLLEGIO… DI CORREZIONE


SciamminTaun, 07/03/2014 – Si chiama ‘Sfruculiando’, è domiciliato su Facebook e si aggira notturno, in un anonimato discreto e inquietante, narrando con romanzesche forme la vita di SciamminTaun, luogo fiabesco eppure vivo di umanità assortita, come le caramelle Charms di tramontata memoria. Una vita dai cromatismi e dai sapori diversi, il più delle volte godibili e accesi, come le arance sanguinelle appena colte, prima d’essere stipate sui camion che le terranno per giorni sotto il sole cocente, lungo strade frastornate dalle auto in transito e dai fumi di scarico.

SciamminTaun e Mr. Sfruculiando, il suo autore, risentono audacemente delle lezioni ‘piccionesche’, assorbite seralmente, come fosse la scuola serale del maestro Manzi, attraverso la tv rionale, sorniona e approssimativa, come dire: “A Sciammintaun ciabbiamo la tv di paese, ma è così povera, così povera, che riporta le notizie del giorno, però con qualche errore di grammatica”.
Così Mr. Sfruculiando, autore prolifico quanto ‘timido’, ingegnoso e audace, fervido di fatti e di pensieri, fornisce ai suoi lettori “esclusive megagalattiche ed interplanetarie”, badando assai ai fatti, che pasteggia come caviale e champagne, e di tanto in tanto, per confondere le acque e conservare le mentite spoglie, con malizia pre-scolare ci mette dentro un comunissimo errore di grammatica o di sintassi, a seconda dell’andamento della serata, degli accadimenti, dei personaggi e dei fatti: “publichiamo anziché pubblichiamo; si sà, con un bell’accento di portamento, anziché si sa, etc.

Ma attenzione a non lasciarsi ingannare, perché il poeta è poeta, padroneggia bene la lingua e i concetti, pensa e crea: insomma, Mr. Sfruculiando non è affatto un fesso, anzi. Ha un solo difetto, se di difetto si tratta: non si occupa di politica o, quantomeno, di politica spicciola, quella locale, della cittadina in cui notturno si aggira e in essa vive. Per Mr. Sfruculiando contano solo la poesia e la musica, come Benigni quando canta “Quanto t’ho amato”:

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l'ho detto mai...
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te...
Nell' Amor le parole non contano, conta la musica...

Per Mr. Sfruculiando ciò che conta è la musica. Mr. Sfruculiando ama i superlativi, l’ebbrezza della lingua italiana: “recentissimo, Sua Bassezza Voracissima e Serenissima, ArciduCACATO, fedelissimo (finchè dura), celeberrime botte di culo, etc.

E vividamente, Mr. Sfruculiando crea. Crea personaggi fantastici, mai esistiti nella realtà e nella realtà mai cercati da alcuno. Nessuno dei suoi lettori, infatti, si pone il problema, la curiosità di capire, di sapere chi possano essere mai “Pipìn Von Sciammìm 'ntisu DracuLak, quali i componenti del suo CLAN, dove sorge e se sorge davvero SciamminTaun, dove sono di stanza le truppe SciammenLate, in che cosa consistono le celeberrime botte di culo, chi potrebbe mai essere il Vampiro”?

Niente, a nessuno tutto ciò importa: le parole non contano, conta la musica..!

Mr. Sfruculiando è uomo di cultura, di musica e di viaggio. Conosce il pantografo, la carta millimetrata e Panormus, per avere affondato a lungo la sua vista, al lume di lucerne odorose, nelle pagine inquiete dei Beati Paoli e del collega scrittore di romanzi d'appendice, fattosi (s)conoscere con lo pseudonimo William Galt, per non dare troppo nell’occhio.
E allora Mr. Sfruculiando prova notturnamente a dormire, ma patisce l’insonnia e non ci riesce. Nel turbine dell’insonnia ripensa alle notti in collegio, a tutte le volte che provò ad annodare le lenzuola per darsi alla fuga, almeno per potere visitare una discoteca, un pub, un giro di poker tra amici e una birra di puro malto. Niente! Non dorme e conia geniali contributi alla lingua italiana e alla narrativa: “ANOrevole SLURPoto, esCogito (ergo sum), (mis)Fatti non parole, DracuLak (con 'k' e non con Lacca), incedere da Babbuino ubriaco, "stocca", la Cavallerizza capo che esce ovviamente senza timbrare, annusando l'aria come una pastore meremmana; Minkiate (con 'k' e non con Lacca)”.

E ancora, Mr. Sfruculiando produce perle di dagherrotipia e di ingegno: “Carnevali multicolore, guitti, ballerine, clowns e buffoni dal repertorio "amnesico", "indigniatico", "turlupinatico", "doppioetriplomoralistico" e soprattutto i "sempreonestimaingenui" e i "moralitari_adusooveconvenga, rottami già vecchi e rottamatori de noantri”.

Mr. Sfruculiando, irriverente genio della pantografia, della dagherrotipia, della logopedia, della scrittura creativa e dell’anonimato, colui che il padre, per correggerne gli eccessi letterari e le cattive abitudini di allentarsi i calzoni sul di dietro con la mano senza ritegno e di controllare le timbratute dei cartellini altrui e di chiosare, fustigare, stroncare, deplorare, stigmatizzare, demonizzare, deportò in collegio, dalle malcapitate suore, ma che “l’ANOrevole SLURPoto, DracuLak o la Cavallerizza capo avrebbero giustamente voluto meglio in un collegio… di correzione!

Così si inzegna!

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