Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CROCETTA AI PARLAMENTARI DELL'ARS: ”SCOPRIAMO LA POLITICA DEL CONFRONTO PER AMORE DELLA SICILIA”

Palermo, 15 apr. 2014 - “Colgo l'occasione dell'appello del segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava, per dire che non si può più attendere. Occorre salvare la Sicilia. Occorrerà un'immediata risposta ai tanti lavoratori che non vengono pagati, agli agricoltori che rischiano di fallire per la mancanza d'acqua che non arriva nelle campagne, alle imprese che rischiano di chiudere per assenza di risorse delle Asi, alla politica sociale e culturale massacrata, al crack finanziario che produrrebbe la mancata approvazione del dl
pagamenti, le variazioni di bilancio e il dl sullo sviluppo.
Tre punti fondamentali delle urgenze da porre, non per capriccio o in nome di questa o
quella forza politica, ma ripeto, per salvare la Sicilia. Su questo non possono esserci schieramenti, correnti e divisioni che tengano, occorre subito un patto per la Sicilia, per le riforme, per il risanamento, che coinvolga tutti.
Nessuno si può tirare indietro. Le elezioni si sono svolte un anno e cinque
mesi fa, i cittadini hanno eletto il presidente ma non hanno dato una
maggioranza parlamentare. Occorre lavorare tutti insieme, parlamento e governo,
nel rispetto reciproco dei ruoli, con la coscienza di avere trovato una Sicilia
sull'orlo del fallimento e che oggi comincia a dare segni di ripresa. Il
fallimento viene dal passato, non voglio accusare nessuno, ma c'è e lo dobbiamo
affrontare. In nome del popolo siciliano spero che Iddio ci illumini tutti
perchè in questo momento difficile non possiamo affidare la Sicilia ai propri
carnefici, a coloro che la vorrebbero cancellare, o persino commissariare e
sciogliere. Lo dobbiamo tutti quanti al popolo siciliano. Ognuno di noi prima
di rispondere ad una forza politica risponde alla propria coscienza di
italiano e siciliano, che vuole il rilancio della Sicilia, con un nuovo metodo
di fare politica. Basta con le armi, lo scontro, scopriamo la politica della
serenità, della pace e del confronto. Per amore della Sicilia”.



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