Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

SCUOLA: IN SICILIA TRA CORRUZIONE E SPRECHI GLI STUDENTI SCELGONO GLI ISTITUTI ALBERGHIERI

Presentati in un libro i risultati di un’indagine che racconta la scuola siciliana attraverso i numeri
Palermo, 03/04/2014 - La crisi economica che in Sicilia si è abbattuta in un contesto sociale economico ed istituzionale già di per sé problematico, fa sentire probabilmente anche i suoi riflessi sulle scelte che fanno famiglie e studenti nell’individuare gli indirizzi più rispondenti ad aspettative di futuro inserimento nel mondo del lavoro.
Questa è una prima considerazione che vien da fare dopo avere ascoltato la presentazione che ha fatto giovedì 27 marzo il direttore generale dell’USR della Sicilia dott.ssa Maria Luisa Altomonte del ponderoso volume “La scuola in Sicilia” con riferimento ai dati dell’anno scolastico 2012/2013.

In una terra dove la più importante istituzione La Regione Siciliana sembra agonizzante sotto l’incalzare delle indagini su corruzione e sprechi e con un bilancio bocciato dal Commissario governativo, dove un vero sviluppo economico non è mai decollato anche per precise scelte economiche antiche e recenti, gli studenti preferiscono scegliere nelle scuole superiori, piuttosto che i licei, gli istituti professionali alberghieri.

Fa eccezione il Liceo scientifico di scienze applicate che risulta più appetibile forse perché il suo curricolo appare innovativo ed anche perché non prevede lo studio del latino:c’è quindi la tendenza a scelte pragmatiche a danno, vista la diminuzione delle iscrizioni al liceo classico, scientifico ed delle scienze umane, della cultura umanistica. Calano anche le iscrizioni agli istituti tecnici e agli istituti professionali per l’artigianato. Da non sottovalutare e da apprezzare (Umberto Eco in suo famoso romanzo ricordava la profetica raccomandazione del filosofo medioevale Ruggero Bacone: “studiate le lingue”) l’aumento delle iscrizioni al liceo linguistico che, non è da escludere, possono essere determinate dalla speranza di un facilitato ingresso al lavoro.

Lo studio evidenzia la diminuzione già nota e consistente del numero delle istituzioni scolastiche ridottesi a 889 (erano 1153 nell’a.s. 2009/2010) in seguito alle operazioni di dimensiona-mento e razionalizzazione delle scuole, che effettuate ad iniziare dai provvedimenti normativi del 2011, per esigenze di apportare tagli alla spesa pubblica, hanno comportato l’aggregazione e/o la fusione di istituti diversi con il conseguente taglio degli organici dei dirigenti scolastici e dei direttori sga, privilegiando spesso più il dimensionamento che la razionalizzazione.

La diminuzione notevole e per certi aspetti traumatica degli istituti si è realizzata in un breve arco di tempo (due anni scolastici), perché la Regione aveva nel tempo trascurato di effettuare gradualmente tali operazioni, con qualche lieve eccezione, a prescindere dalle successive esigenze del Governo di Roma. Il libro, fitto di numeri, tabelle, diagrammi, merita indubbiamente una lettura attenta e meditata per meglio comprendere come è e verso dove va la scuola siciliana. Alcuni dati e tendenze, come quella relativa alle scelte degli indirizzi già sopra accennata, balzano subito agli occhi. Un aspetto dell’indagine che lascia un po’ perplessi, ben conoscendo l’enorme mole di lavoro di alta qualità svolto negli scorsi anni dal gruppo degli operatori psicopedagogici coordinati dal dott. Maurizio Gentile, è quello relativo ai dati sulla dispersione scolastica.

I dati della scuola secondaria di primo grado registrano una leggera flessione del fenomeno, permanendo stazionaria o con lieve tendenza al rialzo quella della scuola primaria, seppure attestata intorno allo 0,80%. Avanziamo l’ipotesi che il progetto dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica, per sua natura eco-sistemico e quindi bisognoso dell’apporto sinergico delle altre istituzioni presenti sul territorio, come già in passato e probabilmente anche oggi, non trova il necessario supporto nei partner previsti, lasciando sola o quasi la scuola a gestire il complesso problema dell’insuccesso e dell’abbandono.

C’è anche da dire che i curricula scolastici non possiedono la necessaria flessibilità per meglio favorire l’inserimento degli alunni a rischio di dispersione scolastica. Non si può che essere grati alla Direzione dell’USR per l’indagine condotta e per la pubblicazione dei risultati, poiché il volume si presenta come un prezioso strumento per chi vuole approfondire dati e fenomeni che non riguardano solamente il mondo della scuola, riflettendo aspetti della società nel suo insieme.

Giovan Battista Puglisi
Direttore Editoriale della “Letterina”
Asasi

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