Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

PATTI, OPERAZIONE 'FAKE': A GIUDIZIO L'ON. GULLO (PD) E ALTRE 92 PERSONE PER FALSO IN ATTO PUBBLICO E VOTO DI SCAMBIO

Il Gup di Patti Maria Pina Scolaro ha rinviato a giudizio 93 persone per falso in atto pubblico, voto di scambio e truffa, nell'ambito dell'operazione "Fake" del 2011 e tra questi Maria Tindara Gullo, deputato nazionale del Pd (vicina a Francantonio Genovese, recentemente arrestato per un'inchiesta sui fondi della formazione professionale) e figlia dell'ex vicesindaco di Patti, Francesco, anche lui a giudizio, e cugina di Luigi Gullo, che era candidato a sindaco e che ha scelto l'abbreviato. Sono 156 le persone implicate nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti, che ha emesso i relativi provvedimenti: 12 gli arrestati, tra questi il padre della deputata PD, Maria Tindara Gullo, mentre è indagato pure il cugino Luigi Gullo, EX consigliere provinciale PD a Messina
Patti (Me), 05/06/2014 - Pure la parlamentare del PD, Maria Tindara Gullo, tra le 93 persone rinviate a  giudizio nell'ambito dell'inchiesta 'Fake', che portò all'arresto di 12 persone, tra cui il padre della Gullo, il medico Francesco Gullo detto 'Cisco'. La Gullo, candidata al consiglio comunale di Patti alle elezioni del 2011, avrebbe dichiarato (nel gennaio 2011) di essere residente a Patti, presso l’abitazione del padre, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche sociali, a pochi giorni dalle elezioni amministrative nelle quali lei stessa era candidata. Come la Gullo, altre persone dello stesso nucleo familiare, ma pure altre persone tra le 156 indagate complessivamente, si sarebbero trasferite in modo fittizio. La Gullo non avrebbe in effetti mai lasciato la sua abitazione di Montagnareale, comune assai vicino a Patti, dove la parlamentare tuttora risiede.

I fatti si riferiscono alle elezioni comunali del 2011 a Patti, per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. 156 le persone coinvolte nella maxi-operazione 'Fake', accusate di reati che vanno dalla soppressione di atti d’ufficio al voto di scambio, dal falso ideologico all’associazione per delinquere, alla truffa aggravata nei confronti di enti di formazione. Il gip del tribunale di Patti, Onofrio Laudadio, nel marzo 2013 ha avviato gli interrogatori di garanzia delle 7 persone cui sono stati imposti gli arresti domiciliari, ovvero l’obbligo o il divieto di dimora.

Il 24 maggio 2013 gli agenti del Commissariato P.S. di Patti diedero esecuzione all’Ordinanza di sostituzione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, con quella degli arresti domiciliari, nei confronti di Cisco Gullo, ex vice sindaco di Patti ed ex assessore alle politiche sociali, implicato nell’inchiesta denominata ‘Fake’ dalla Procura di Patti. L’uomo nel marzo 2013 venne arrestato.
Sottoposto inizialmente agli arresti domiciliari, la misura cautelare venne poi tramutata nell’obbligo di dimora nel Comune di Gioiosa Marea. Approfittando della misura meno afflittiva l’uomo aveva immediatamente riallacciato i contatti con alcuni dei soggetti indagati nel medesimo procedimento violando, di fatto, gli obblighi imposti. Nella giornata di ieri, pertanto, il Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Patti ha disposto il ripristino della misura Cautelare degli arresti domiciliari.

Difeso dagli avvocati Giuseppe Serafino e Maria Rita Cicero, al dott. Gullo era stata revocata la misura degli arresti domiciliari, sostituita dall’obbligo di dimora a San Giorgio di Gioiosa Marea. Il Procuratore della Repubblica Rosa Raffa si era opposta al provvedimento emesso dal Gip di Patti Armando Lanza Volpe, presentando ricorso al Tribunale del Riesame di Messina.



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