Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ALFANO COMMEMORA BORSELLINO: LA MORTE DI 19 MIGRANTI E' SEGNO CHE 'MARE (MORTO) NOSTRUM' NON HA FUNZIONATO MOLTO BENE

E' di altri 19 morti il bilancio dell'ennesimo del tragico viaggio di un barcone partito dalla Libia con 600 migranti a bordo, dal quale sarebbe partito un Sos raccolto da un mercantile a 80 miglia da Lampedusa. Le persone ormai cadavere sono state trovate asfissiate nella stiva del barcone. Caricati sulle motovedette di soccorso pure tre uomini in gravi condizioni. Uno di loro, durante il trasferimento verso Lampedusa, è deceduto, mentre gli altri due sono stati portati in ospedale. Prosegue così l'operazione Mare (morto) Nostrum
Messina, 19.07.2014 - Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto all’università di Messina in occasione del 22simo anniversario della strage di via D’Amelio: «Oggi noi ricordiamo un eroe laico della nostra società, Paolo Borsellino. Questi sono gli eroi che noi vogliamo ricordare anche per il futuro». Lo ha detto oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso di un convegno organizzato dall’università di Messina in occasione del 22.simo anniversario della strage di via D’Amelio.

«Noi abbiamo seguito, ha aggiunto Alfano, la strada di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e il fatto che in una sede scientifica come l'università di Messina si approfondisca il tema dei beni confiscati significa che qualcosa ha funzionato molto bene poiché la strategia d'insieme di sequestri di patrimoni criminali ha avuto un tale successo da porre un problema di gestione. Se non ci fosse questo problema tutta la strategia avrebbe avuto poco successo».

Alfano ha poi parlato del problema dei migranti africani, dopo la tragedia avvenuta la scorsa notte nel canale di Sicilia: «Il nostro obiettivo è usare le caserme per l'accoglienza transitoria, pensiamo che possa essere una strategia di supporto per fare in modo che gli immigrati trovino accoglienza e poi vadano via, noi non li dobbiamo tenerli qui se loro non ci vogliono stare».

«La quasi totalità dei migranti, ha concluso il ministro, non vuole stare in Italia e noi dobbiamo trovare il sistema per accoglierli ed evitare i morti. Stiamo facendo dei passi importanti per fare in modo che nel Mediterraneo ci stia tutta l'Europa e non solo l'Italia».
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Si è svolto stamane presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e Storia delle Istituzioni un convegno sul tema “Contro le mafie. In ricordo di Paolo Borsellino” per commemorare il giudice e tutte le vittime della strage di via D’Amelio, della quale ricorre oggi il 22° anniversario.
“Oggi noi ricordiamo Paolo Borsellino, un eroe laico della nostra società- ha detto il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che è stato ospite dell’Ateneo- questi sono gli eroi che dobbiamo tenere a mente per il futuro. Abbiamo seguito la strada di Falcone e Borsellino , e oggi il fatto che in una sede scientifica come l’Università di Messina si approfondisca il tema dei beni confiscati alla mafia significa che qualcosa ha funzionato molto bene. Cioè che la strategia di insieme di sequestri e confische dei patrimoni criminali ha avuto un tale successo da porre un problema di gestione dei beni”.

Il Ministro Alfano infine, dopo aver ringraziato l’Ateneo Peloritano per l’istituzione di due master utilissimi e scientificamente rilevanti, ha ricordato tutte le altre vittime della strage di Via D’Amelio.

«Il sacrificio del giudice Borsellino e delle vittima di via D’Amelio- ha detto il Rettore, prof. Pietro Navarra- continua a costituire una scossa per le nostre coscienze. Ieri, insieme agli studenti, è già stato organizzato un primo momento di raccoglimento davanti alla sede centrale dell’Università. Noi abbiamo il dovere di rendere vivo il ricordo di un uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia. La mafia, come diceva lo stesso giudice Borsellino, è un’istituzione anti-Stato che attira consensi perché più efficace dello Stato. È compito della scuola e dell’Università contribuire a ribaltare questa logica. Ebbene, l’Università di Messina ha istituito il “Centro Studi e ricerche sulla criminalità mafiosa e sui fenomeni di corruzione politico-amministrativa” e, nell’ambito delle attività del centro, oggi presentiamo i corsi di primo e secondo livello in “Prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso, della corruzione politica-amministrativa. Amministrazione e gestione dei patrimoni confiscati alla mafia”. Ringrazio per questo- ha concluso il prof. Navarra- il direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali, nonché presidente del Centro studi, prof. Giovanni Moschella e tutte le istituzioni giudiziarie e gli ordini professionali che stanno collaborando con l’Ateneo nella gestione di questi master. La presenza del Ministro Alfano, in questa occasione, ci onora ed a lui va il nostro grazie».

Oltre al rettore, erano presenti il dott. Nicola Fazio, Presidente della Corte d’Appello di Messina, del dott. Giovanni D’Angelo, Procuratore Generale della Repubblica di Messina, del dott. Antonino Totaro, Presidente del Tribunale di Messina, del dott. Francesco Celona, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina ed del dott. Enrico Spicuzza, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina, che hanno evidenziato la figura di Paolo Borsellino e hanno sottolineato l’importanza dei Master istituiti dall’Ateneo, i quali rappresentano un intervento estremamente concreto nell’ambito delle azioni di contrasto al fenomeno mafioso.
Si è poi svolta una tavola rotonda moderata dal prof. Antonio Saitta, Prorettore alla Legalità, trasparenza e processi amministrativi dell’Ateneo, che ha ricordato le azioni del Governo di Ateneo nel segno della legalità, come l’adozione del protocollo anticorruzione che oggi viene preso a modello da tante altre istituzioni.

Sono, infine, intervenuti i professori Giovanni Moschella e Luigi Chiara, Docente di Storia Contemporanea che saranno i direttori dei due Master e Liliana Todaro, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina.

Il prof. Moschella ha tratteggiato la figura del Giudice, evidenziando come, tra gli altri, abbia avuto anche il merito di trattare il fenomeno mafioso come fenomeno culturale sottolineando l’importanza del sistema scolastico e universitario nell’azione di contrasto alla criminalità.

Il prof. Chiara ha invece descritto la struttura del Master, che sarà articolato in due percorsi(I e II livello).
La dott.ssa Todaro ha , infine ricordato la passione del giudice Borsellino per il suo lavoro, nostante la consapevolezza dei rischi.

I master istituiti presso l’Ateneo peloritano, i cui bandi saranno pubblicati prossimamente, offriranno un contributo nella diffusione della cultura della legalità e fornirà strumenti utili a contrastare i fenomeni mafiosi e di corruzione. Conoscenze che consentiranno anche di affrontare problematiche particolarmente attuali, come la gestione dei patrimoni confiscati.
Il tutto, grazie a una sinergia tra l’Ateneo e le istituzioni locali. I corsi si rivolgono a giovani laureati, amministratori e dipendenti di Enti pubblici, operatori di pubblica sicurezza, operatori del volontariato e associazionismo antimafia ed a tutte le figure professionali (avvocati e commercialisti) che siano interessati ad approfondire i temi trattati dal corso e acquisire competenze
 necessarie a proporsi come operatori specializzati nelle attività di contrasto e prevenzione del crimine organizzato e della corruzione presso enti pubblici e associazioni non governative.

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