Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MESSINA, “SEDICENTE” FARMACISTA DERUBAVA CON L’AIUTO DEL MARITO: ARRESTATI

Messina, 03/07/2014 - Nella mattinata di oggi i coniugi CRESCIMONE Maria (classe 75) e RASIZZI Salvatore (classe 72), entrambi pregiudicati e residenti a Belpasso, sono stati tratti in arresto dalle Stazioni Carabinieri di Scaletta Zanclea e di Roccalumera, in quanto destinatari di ordinanze di custodia cautelare, rispettivamente in carcere ed agli arresti domiciliari, per i reati di furto aggravato (per la Crescimone) e ricettazione (per il Rasizzi). I due soggetti, nel corso dell’indagine condotta di concerto dalle Stazioni della Compagnia di Messina sud tra il novembre del 2013 e il febbraio del 2014, si sono resi responsabili di spiacevoli episodi in danno di anziani messinesi.

Si tratta di un fenomeno quanto mai increscioso e dilagante, ed è per questo che l’attività portata in essere dagli operanti è di particolare pregio, visto che tali reati suscitano un forte allarme sociale nei confronti della collettività. Nello specifico CRESCIMONE Maria, all’esito delle risultanze investigative, è risultata essere l’attrice principale di molteplici episodi di furti e truffe, denunciati a più riprese.

Il “modus operandi” della stessa era costante e consolidato: entrando a casa con un pretesto, spesso quello di essere un’impiegata di una farmacia che proponeva alcuni sgravi fiscali per particolari medicinali, si faceva consegnare una banconota di grosso taglio per trascrivere il numero seriale della stessa. Tutto era predisposto e pianificato affinché gli ignari malcapitati venissero seguiti di nascosto fino a che fosse noto il punto dell’abitazione dove erano custoditi i risparmi ed al termine del breve incontro con la “sedicente” farmacista, si rendevano conto di essere stati derubati. Il ruolo di RASIZZI, invece, era di supporto alle azioni criminose condotte dalla moglie; egli altresì si rendeva responsabile del reato di ricettazione, poiché entrato in possesso e nella disponibilità della merce provento di furto.

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