Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

RIFORMA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: “IL GOVERNO DICA LA VERITÀ, NESSUN INTERVENTO SULLE URGENZE VERE”

Poche le modifiche soddisfacenti, tante misure spot senza effetti per cittadini e lavoratori
Roma, 31 luglio 2014 - “Il Governo dica la verità: non c’è nessun intervento sulle vere urgenze, a partire da staffetta generazionale e centrali di acquisto”. Questo il commento di Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa – dopo l’ok della Camera alla legge di conversione del decreto Pa. “La cosiddetta riforma della Pa – continuano i segretari generali - è solo piccola manutenzione, per di più fatta male. Lo scaglionamento del taglio al sistema delle Camere di commercio, l’inserimento dei requisiti professionali per la mobilità volontaria e la consultazione dei sindacati sui criteri per quella obbligatoria
, non bastano a nascondere le voragini del provvedimento.

Mentre il Governo parla di staffetta generazionale la misura si risolve in un nuovo taglio, a partire dai lavoratori precari della Province, i cui contratti non verranno prorogati, e dai tirocinanti/cassintegrati della giustizia, per cui non sono previsti stanziamenti sufficienti. La tanto celebrata abolizione del trattenimento in servizio, che doveva produrre 15mila nuovi assunti, riguarda a conti fatti una platea minuscola, meno di 600 dipendenti, magistrati esclusi. Con 400mila posti di lavoro già persi in 10 anni e una previsione di pensionamento per altri 250mila nei prossimi 5, i nuovi ingressi non supereranno i 150mila da qui al 2019. Risultato: 100 mila lavoratori in meno, saldo negativo su competenze e servizi”.

“Così come per i pensionamenti d'ufficio: come si spiega – aggiungono i quattro sindacalisti - che un primario o un professore universitario con il massimo dell’anzianità contributiva possano rimanere in servizio fino a 68 anni e invece un bravo medico o fisioterapista rispettivamente a 65 e 62, senza alcuna valutazione sui fabbisogni dell’ente o sulla professionalità del lavoratore? Non è anche questo un modo per bloccare la crescita professionale e impedire nuove assunzioni? Quanto alle norme sulla dirigenza, poi, siamo allo spoil system mascherato: niente su competenze e valutazione”.

“Senza parlare della vera misura di riqualificazione della spesa: il taglio delle 35mila stazioni appaltanti della Pa. La baldanza del Governo si è inchinata alle proteste dei sindaci – aggiungono Dettori, Faver, Torluccio e Attili - e la sforbiciata alle centrali d’acquisto, che noi proponiamo da tempo di ridurre drasticamente, è andata a farsi benedire, lasciando mano libera agli enti spendaccioni. Quando si toccano gli interessi veri, il governo rimanda”.
“Dalle tempeste mediatiche si passi al confronto con lavoratori e cittadini, e soprattutto al miglioramento dei servizi, i veri assenti di questa riforma. Il Governo Renzi e la Ministra Madia hanno ancora il tempo per occuparsene e per ricercare un dialogo virtuoso - concludono i quattro segretari generali - a partire dalla discussione sulla legge delega”.

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