Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

CACCIAPAGLIA A GIOIOSA MAREA: NON ESISTE PERIFERIA NELL’ARTE E NELLA MUSICA NON ESISTONO I GENERI

Pieno successo dell'evento 'Piano Concert Ballet' di Roberto Cacciapaglia, sulla spiaggia di Gioiosa Marea, con il Corpo di ballo Arkè e le coreografie di Matilde Demarchi: 13 Agosto 2014, h. 21.30. L’associazione Officine Lucore ha organizzato l’evento

Gioiosa Marea (Me), 14/08/2014 – Non ancora attrezzati per camminare sulle acque imperturbabili e costanti del mare Tirreno, a Gioiosa Marea si sta prendendo l’abitudine (da un paio d’anni in qua) di camminare sulla spiaggia, di sera, quando la calura scolora, ma non del tutto ancora si arrende.

E là sedersi, “in' fra le tende bandir la cena, / in una sera così serena. / Mare sì placido, vento sì caro, / scordar fa i triboli  al marinaro”.

Sì, qua è possibile comprendere davvero il linguaggio della musica e dell’arte. Comprendere che non esiste periferia nell’arte e nella musica non esistono i generi, se non per intendersi, per avvicinare o allontanare chi della musica ama solo un ‘genere’. Così, qua sospesi, su questa spiaggia di Gioiosa Marea, alle note dell’immenso pianoforte di Roberto Cacciapaglia, immenso di bravura e mistica suggestione volevo dire, è facile sentire la musica del cuore del mare che batte al ritmo della danza di Arkè e delle coreografie di Matilde Demarchi. E’ bello mescolare (nella propria testa) alle frasi del pianoforte di Roberto Cacciapaglia  le note taglienti di una chitarra, di Santa Lucia di Teodoro Cottrau (1849), considerata la prima canzone italiana:

“Sul mare luccica l'astro d'argento. / Placida è l'onda; prospero è il vento. / Venite all'agile barchetta mia! / Santa Lucia, Santa Lucia”.
Ecco la straordinaria possanza della musica: non sempre ha bisogno delle parole per tradursi in lingua russa o magrebina, per raccontare l'Antartide. Così per il repertorio proposto da Cacciapaglia nel suo “Piano Concert Ballet”: una magnifica selezione di brani tratti dal suo ultimo CD Alphabet e alcuni brani dai suoi lavori precedenti registrati con la Royal Philharmonic Orchestra in una trascrizione per pianoforte solo.

Lo ha precisato Vittorio Sgarbi: “Non c’è periferia nell’arte”, perché nell’arte non esistono i generi, semmai il bello. E Cacciapaglia il bello lo ha spiegato e offerto in note cristalline, sgocciolate da quel mare Tirreno dove ha vissuto le estati della sua adolescenza ed ora dell'estiva vita adulta d’artista. Cacciapaglia a Gioiosa Marea suona (per il secondo anno non consecutivo) per un pubblico inusuale, numeroso e silente, seduto su quella spiaggia che tra non molto tornerà ai suoi lunghi silenzi invernali:

“Stu viento frisco fa risciatare: / chi vo' spassarse jenno pe mare? / Vuje che facite 'mmiezo a la via? / Santa Lucia, Santa Lucia! La tènna è posta pe fa' 'na cena; / e quanno stace la panza chiena / non c'è la mínema melanconia. / Santa Lucia, Santa Lucia!»
Santa Lucia è considerata la prima canzone italiana perché 'trattata' come un brano commerciale: strutturato come una canzone di musica leggera (strofa e ritornello), tradotto in lingua italiana, arrangiato e lanciato sul mercato. In tempi recenti Pino Daniele ha reso bene l’idea di come sia possibile “lanciare sul mercato” prodotti scritti e cantati in lingua partenopea; Franco Battiato lo ha fatto magnificamente con la lingua siciliana.

Poi, tra non molto “Veni l'autunnu / scura cchiù prestu / l'albiri peddunu i fogghi / e accumincia ‘a scola / d’u mari già si sentunu…”.
In altre parole: Viene l’autunno, fa buio prima, gli alberi perdono le foglie / e comincia la scuola / da mare già si sentono…”

Bella serata, tanta gente, grande successo anche per le Officine Lucore, organizzatori dell’evento.

Mimmo Mòllica

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“Non c’è periferia nell’arte - dice Vittorio Sgarbi in un’intervista a Matteo Grazioso. - Con i mezzi di comunicazione così veloci, da qualsiasi luogo si può fare arrivare ovunque la propria voce. Nell’arte - aggiunge Sgarbi - non ci sono né capitali e né provincia”.

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