Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

RACCUJA: L'ARMA DEI CARABINIERI RICORDA L'APPUNTATO GIORGIO SCIFO, MORTO 45 ANNI FA

 Sabato 4 ottobre l'Arma dei Carabinieri, nel bicentenario della sua fondazione, ha voluto ricordare l'appuntato Giorgio Scifo, servitore dello Stato, con una cerimonia che si è tenuta a Raccuja, dove il militare è sepolto
Raccuja (Me), 06/10/2014 - Alla cerimonia hanno preso parte il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Stefano Spagnol; il comandante della compagnia carabinieri di Patti, capitano Lorenzo Buschittari; il comandante della locale stazione dei carabinieri, maresciallo Antonio Di Fidio; rappresentanti dell'associazione nazionale carabinieri; il sindaco di Raccuja Cono Salpietro Damiano; l'amministrazione comunale; la comunità di Raccuja e i familiari di Scifo.
L'appuntato Giorgio Scifo, nato a Modica, in provincia di Ragusa, il 26 maggio 1925, arruolatosi giovanissimo nei carabinieri, nel 1954 prestava servizio a Raccuja, dove conobbe Aurelia Terranova, con la quale si è sposato il 10 dicembre del 1955 ed ha avuto tre figli Giuseppe, Carmela e Filippo. Trasferito in seguito presso altri comandi, nel 1969 comandava la stazione dei carabinieri di Breganze, in provincia di Vicenza.
In quel comune, nel pomeriggio del 19 settembre 1969, Scifo venne a sapere che uno squilibrato, Giovanni Lievore, si aggirava per le campagne con un fucile, calibro 16, sparando all'impazzata, dopo aver già ferito il padre; l'appuntato Scifo lo ha affrontato, ma purtroppo è stato colpito a morte. Il gesto, immediato, dell'appuntato è servito a risparmiare la vita di altre persone, perdendo però la sua.
Per questo eroico sacrificio venne insignito con la Medaglia d'oro al valor civile con la seguente motivazione: “Comandante interinale di una Stazione Carabinieri, essendo stato informato che un giovane si aggirava, sparando, nella campagna circostante, affrontava da solo, con alto senso del dovere ed ammirevole coraggio, lo squilibrato, che già aveva ferito il proprio padre, e veniva, a sua volta, colpito a morte. Col suo generoso sacrificio suscitava la commossa ammirazione dei cittadini. Breganze (VI), 19 settembre 1969”.
Il sindaco di Raccuja, Cono Salpietro Damiano, a conclusione della cerimonia, a nome dell'amministrazione comunale ha ringraziato l'Arma dei Carabinieri, presente a Raccuja con gli alti gradi della gerarchia, “per aver onorato la memoria dell'eroe Giorgio Scifo, concittadino acquisito, di cui quest'anno ricorrono 45 anni dalla morte”.

Inoltre, il primo cittadino ha consegnato alla vedova signora Aurelia Terranova una targa per ricordare, a nome dell'amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza, affettuosamente l'appuntato Scifo, esprimere apprezzamento per il generoso sacrificio del militare ed esprimere vicinanza alla moglie e ai familiari.

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