Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

VINCENZO NIBALI IL 3 GENNAIO A MESSINA PRESENTA IL 'SUO' LIBRO “DI FURORE E LEALTA’”

Messina, 01/01/2015 – La sua storia è quella di un ragazzino di Sicilia innamorato, sin dagli anni verdi, delle corse in bicicletta. Dalla prima superleggera, costruita insieme al padre, alla mountain bike ricevuta in regalo a quattordici anni – per la quale rinuncia a cuor leggero allo scooter –, dalle prime scorribande a Messina sino al trionfo al Tour de France.
Amore e amicizia, rivalità e collaborazioni scandiscono la sua esistenza, legate in maniera inestricabile alla missione che si è scelto: provare a vincere le più grandi corse a tappe del mondo. Eccolo allora a caccia del successo sulle strade d’Italia, Francia e Spagna, fra delusioni cocenti, conferme clamorose e prove d’orgoglio dal sapore epico: con la vittoria nella Vuelta nel 2010, del Giro nel 2013 e, da ultimo, del Tour disputato nel 2014, il ragazzo di Sicilia si guadagnerà l’ingresso nell’esclusivo “club della tripla corona”, dimostrerà al mondo che non esistono sogni impossibili e, allo stesso tempo, si renderà conto che il viaggio intrapreso l’ha trasformato in uomo.
Lui è Vincenzo Nibali. E questa storia, la sua storia, scandita dal ritmo delle pedalate, dalla volontà, dalla fatica, dall'impegno, dalla passione, è oggi una biografia che sembra un romanzo. Si intitola "Di furore e lealtà. La mia vita raccontata a Enrico Brizzi" ed è pubblicato da Mondadori.
Con questo libro e con il suo straordinario protagonista il Feltrinelli Point Messina in collaborazione con il Fan Club Nibali Messina Centro inaugura il 2015: Vincenzo Nibali sarà sabato 3 gennaio alle ore 18 al Point per firmare le copie de "Di furore e lealtà".

Vincenzo Nibali è nato a Messina nel 1984. A nove anni ha ricevuto in regalo la sua prima bici da corsa con cui ha cominciato presto a gareggiare. Con le competizioni sono arrivate le prime vittorie e l’abbandono dell’amata Sicilia con il trasferimento in Toscana, in quella che ancora oggi considera la sua terra d’adozione. Nel 2002 vince la medaglia di bronzo a cronometro ai Campionati del Mondo di Zolder, primo di una serie di successi che gli garantiranno il passaggio al professionismo nel 2005. L’anno della sua consacrazione è il 2010: durante il Giro indossa la maglia rosa, taglia per primo la tappa al traguardo di Asolo e conclude terzo in classifica generale. Si presenta ai nastri di partenza della Vuelta e la vince. Nel 2011 è secondo al Giro. Nel 2012 è terzo al Tour de France. Nel 2013 passa dalla Liquigas all’Astana e vince il Giro. Nel 2014 sale sul gradino più alto al Tour de France.

Enrico Brizzi (Bologna, 1974) ha esordito a vent’anni con il romanzo "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", seguito da "Bastogne", "Tre ragazzi immaginari" ed "Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile". La sua grande passione sono i viaggi a piedi, che l’hanno
portato a percorrere la Via Francigena fra Canterbury e Roma, l’antica via dei pellegrini alla volta di Gerusalemme e un itinerario originale fra Alto Adige e Sicilia per celebrare i 150 anni dell’unità nazionale. Da queste esperienze ha tratto ispirazione per "Nessuno lo saprà", "Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro" e "Gli Psicoatleti". Compongono invece la trilogia dell’"Epopea fantastorica italiana" i romanzi "L’inattesa piega degli eventi", "La nostra guerra" e "Lorenzo Pellegrini e le donne". Alla fascinazione per la bicicletta ha dedicato il suo ultimo titolo "In piedi sui pedali".

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