Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

KIMERIK TORNA SUL CORRIERE DELLA SERA CON ‘IL TESTAMENTO’ DI ROBERTO RIZZO

30/01/2015 - La Kimerik torna tra le pagine del Corriere della Sera. Per tutto il mese di febbraio, l'autorevole quotidiano dedicherà uno spazio alla Casa Editrice di Patti (ME) e ai suoi autori, sull'inserto La Lettura, l'appuntamento settimanale dedicato al mondo della cultura e ai consumi culturali, in edicola gratuitamente ogni domenica con il quotidiano. L’inserto sarà dedicato al nuovo romanzo di Roberto Rizzo “Il testamento. Uno scambio di persona per l’eredità Arfini”. Si tratta di una vetrina di grande prestigio che conferma il trend di crescita dell'azienda e il suo ruolo di operatore culturale, che ogni giorno di più si afferma nel panorama editoriale e letterario nazionale. La mezza pagina dedicata alla Casa Editrice Kimerik sarà pubblicata sull’inserto domenicale del Corriere della Sera l’1 febbraio, l’8 febbraio e il 15 febbraio.

“Il testamento” racconta la storia di Luca e del fratello Cesare, la cui esistenza è divisa da anni. Poi, improvvisamente, una telefonata che spezzerà la monotonia di una vita trascinata in solitudine. Ed è l’impatto con ciò che era stato abbandonato per sempre, che porterà il protagonista a ricalcare con la memoria i momenti sereni dell’infanzia, ripiombando nella triste atmosfera che lascia il ricordo di ciò che fu. Forse, senza rendersi conto di rivivere solo la proiezione di un passato colorato di rosa dagli occhi di un bambino. Confuso e alterato, Luca perde i sensi, per risvegliarsi in una nuova dimensione nella quale, assalito da mille indecifrabili pensieri, la propria realtà viene stravolta. L’incrociarsi dei due destini, che si uniscono e si accavallano in un’intricata trama di concatenazioni inanellandosi tortuosamente, costringerà Luca a scavare nel passato di Cesare per difendere la propria esistenza e ricomporre la propria dimensione, sino all’imprevedibile sorpresa finale.

Le esperienze di Roberto Rizzo iniziano quando, ancora diciottenne, decide di vagabondare per l’Europa, peregrinando per più di due anni nel continente viaggiando in autostop e facendo i lavori più svariati per racimolare i pochi quattrini indispensabili per sopravvivere. Tornato successivamente in Italia, continua a scrivere. Partecipa a molti concorsi letterari e di poesia, ottenendo risultati lusinghieri, e comincia a collaborare con diverse riviste. Conosce Eugenio Montale, che fortunatamente gli esprime simpatia ed al quale si affeziona moltissimo. È lui ad esortarlo a scrivere. Da allora ha cercato di non abbandonare mai la sua passione per Letteratura, Poesia, Teorie Filosofiche, Musica e Testi relativi. Oggi ha potuto mettere in pratica le esortazioni di Montale, riuscendo a scrivere a tempo pieno, certo che sia consequenziale il fatto che spesso gli accade di percepire la sensazione che sia proprio il poeta a compiacersi che lui l’abbia ascoltato.

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