Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

L’ONOREVOLE DI LEONARDO SCIASCIA AL TEATRO VITTORIO EMANUELE DI MESSINA

Dopo l’applaudito debutto, nei giorni scorsi, al Teatro Biondo Stabile di Palermo, in prima nazionale, L’onorevole di Leonardo Sciascia nell’adattamento e regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi arriva al teatro Vittorio Emanuele di Messina, da lunedì 19 e sino a giovedì 22 gennaio
Messina, 16/01/2015 - Protagonista, al fianco degli stessi Vetrano e Randisi (nei ruoli rispettivamente del Professor Frangipane e di Monsignor Barbarino), è Laura Marinoni nei panni di Assunta, moglie del professore. Insieme a loro sono in scena Antonio Lo Presti, Giovanni Moschella e Alessio Barone, Angelo Campolo, Aurelio D’Amore, Aurora Falcone. Le scene e i costumi sono di Mela Dell’Erba, le luci di Max Mugnai.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo ed Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Diablogues Compagnia Vetrano/Randisi, andrà in scena al teatro di Messina, lunedì, martedì, mercoledì alle ore 21, e giovedì alle 17.30.

L’onorevole racconta, con intrigante ironia, come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica, perfino brillante, caduta morale. Il professor Frangipane, pur nella modestia in cui vive, è felice di rappresentare per i suoi figli e i suoi allievi un modello di correttezza e idealità basato sulla cultura e sul rispetto. La moglie Assunta lo ama, lo ammira e lo sostiene nell’affrontare le difficoltà quotidiane. Una sera d’estate del ’47 il professore riceve una visita inattesa, e con essa l’offerta di una candidatura come deputato alle imminenti elezioni politiche.
Nel secondo e terzo atto della commedia seguiamo l’onorevole in una carriera politica inarrestabile, che lo porta a conquistare un potere sempre più autorevole, a muoversi tra agi e lusso, ma anche a scendere a compromessi sempre più miseri e a stringere loschi accordi con personaggi malavitosi.

«Letto oggi – spiegano Vetrano e Randisi – questo testo scritto nel 1965, che ci parla di connivenze tra politica, affari, alti prelati e criminalità organizzata, di favori e corruzioni, di furbizie e tradimenti, assume il carattere di un’amara profezia, anche per l’avvertenza che l’autore fa nella premessa: “L’onorevole Frangipane – dice Sciascia – è democristiano, e la sua circoscrizione è quella della Sicilia occidentale (…) ma potrebbe anche essere di altro partito, di più o meno lunga esperienza governativa, e il suo collegio elettorale quello di un’altra regione italiana”».

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