Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

LORIS, VERONICA PANARELLO RESTA IN CARCERE. L'AVVOCATO: "NON ESCLUDO LA CASSAZIONE"

03/01/2015 - Veronica Panarello, madre del piccolo Loris Stival, strangolato a Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa, lo scorso 29 novembre, resta in carcere. Lo ha deciso al termine di una lunga camera di consiglio il Tribunale del Riesame di Catania, al quale si era rivolto il legale della donna, Francesco Villardita.
"Non escludo il ricorso in Cassazione" ha detto con delusione l'avv. Villardita, sostenitore dell'innocenza della Panarello, accusata di avere ucciso il figlio e di averne gettato poi il corpo in un canalone di scolo alla periferia di Santa Croce Camerina.

Il Tribunale del Riesame di Catania, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, a latere Pietro Currò e Aurora Russo, ha impiegato quasi 24 ore prima di rigettare la richiesta di annullamento dell'ordinanza di arresto di Veronica Panarello. La decisione dei giudici del Tribunale del Riesame è arrivata alle 15.30. L'avvocato Francesco Villardita al termine della prima giornata di lavoro del tribunale aveva detto ai giornalisti: "Non fiducioso, sono speranzoso e non posso che fare appello alla coscienza dei giudici nei quali ripongo la mia fiducia di avvocato".

Trova perciò conferma il quadro accusatorio della Procura della Repubblica, "delitto dalle modalità ciniche ed efferate".

La decisione del Tribunale del Riesame di Catania – come dicevamo - arriva dopo molte ore di camera di consiglio e alcune sospensioni, dovute alle reazioni drammatiche della donna alla vista di immagini che ritraevano il piccolo Loris. La madre del bambino ha più volte pianto in aula e gridato la propria innocenza nel corso dell'udienza, quando è stata proiettata l'immagine del figlio.

L'ordinanza di arresto della donna era stata emessa lo scorso 10 dicembre con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. La difesa, rappresentata dall’avv. Francesco Villardita, contestava la ricostruzione degli spostamenti di Veronica Panarello la mattina presumibile del delitto e gli spostamenti in automobile della donna, secondo il convincimento del Procuratore capo Carmelo Petralia e del sostituto Marco Rota.

Non sono riuscite a sortire gli effetti sperati le memorie difensive dell’avv. Villardita, né le varie consulenze di parte relative ai filmati delle telecamere che hanno ripreso gli spostamenti della Polo di Veronica Panarello nelle ore dell’omicidio e seguenti. Le consulenze tendevano a stabilire e confutare l’orario della morte di Loris. Per i consulenti di parte la morte del bambino sarebbe avvenuta dopo le ore 10 e non prima, mentre per la Procura della Repubblica di Ragusa il delitto sarebbe stato commesso tra le 9 e le 10, nei 36 minuti che rimangono la chiave del mistero.

Veronica Panarello non ha mai ha ammesso alcun ruolo nell’omicidio del figlio. Ha ribadito di essere uscita di casa e di aver portato Loris a scuola. Contestata la ricostruzione dei fatti e degli spostamenti, fatta dalla Procura della Repubblica di Ragusa, relativamente ai passaggi dell’auto di Veronica Panarello sulla strada del Mulino Vecchio, dove si trova il canalone di scolo nel quale è stato gettato il corpo del povero Loris.

Ma Veromica Panarello resta in carcere.


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