Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MILAZZO: AL TRIFILETTI “SARTO PER SIGNORA”, AL CASTELLO SUCCESSO DEL PRESEPE VIVENTE

Milazzo, 06/01/2015 - E' calato tra gli applausi il sipario sulla seconda edizione del presepe vivente, che si è svolto al Castello di Milazzo per il secondo anno consecutivo arricchendo le festività natalizie nella città del Capo. Nella suggestiva chiesetta di Santa Maria gli attori del “Teatro Stabile di Milazzo” si sono calati nei panni dei famosi personaggi biblici rappresentando il messaggio a Zaccaria, l’annunciazione a Maria e la nascita di Giovanni Battista. La cura dei particolari, dai vestiti alle scene, dalle luci alle musiche hanno fatto immergere lo spettatore in un’atmosfera d’altri tempi. “La più grande soddisfazione per la mia compagnia è vedere il pubblico visibilmente commosso ed emozionato”: ha detto il presidente della compagnia, la prof.ssa Tiziana La Macchia, che ha interpretato il ruolo di Maria alternandosi con Tania Alioto e Rossella Aliotta.
 Cesare Terragna, il quale ha curato i testi e le musiche, è stato un attento narratore; Stefania Gitto e Maria Da Campo hanno interpretato intensamente il ruolo di Elisabetta; Mimmo Picciolo si è perfettamente calato nella parte di Zaccaria; Nino Calcagno ha incarnato magistralmente le vesti dell’Arcangelo Gabriele. Hanno completato il quadro facendo da cornice le bravissime Maria Elena Terragna, Simona Alioto, Anna Carrara, Pina Cassata e le piccole Maria Sofia Pino, Simona Micari, Valeria Di Brisco e Martina Muscherà. Un ringraziamento finale va ai fotografi Giuseppe Pollicina e Piero Calderone nell’avere immortalato le fasi più salienti di una manifestazione abile ad avere coniugato la storia, la cultura con le tradizioni locali.
Secondo appuntamento in cartellone per la stagione teatrale QuiNteatro, organizzata dall’Associazione “Le Alte Terre di Mezzo” in collaborazione col comune di Milazzo. Domenica 11 gennaio 2015 si svolgerà al Trifiletti di Milazzo un doppio appuntamento con lo spettacolo “Sarto per Signora” di Faydau per la regia e l’adattamento di Francesco R. Vadalà. Alle 18,00, orario in cui è previsto il primo spettacolo, il botteghino di QuiNteatro ha registrato già il Sold Out; per tale ragione, alle 21,00 ci sarà la replica. La commedia è presentata dall’associazione “Prima Fila” ed è articolata in tre atti. Scritta nel 1886 da Faydau, la piéce teatrale possiede i tratti distintivi del vaudeville francese, un tipo di teatro comico definito d’azione e situazione, la cui origine secondo molti studiosi può essere rintracciata nella commedia greca. Un giovane medico di provincia, alquanto sempliciotto, sposato da appena sei mesi, poco incline alla fedeltà, quanto al giuramento di Ippocrate, si innamora – corrisposto – di una nota artista, sua paziente. L’ha aspettata tutta la notte, dopo lo spettacolo, fuori, all’ingresso artisti e alle prime luci dell’alba (dimenticate le chiavi di casa) è rientrato – non visto da sua moglie – grazie al complice aiuto del suo maggiordomo.
Non appagato da questo primo fallimento, il medico, di comune accordo con la sua bella paziente, decide di prendere in affitto un appartamento destinato, almeno queste sarebbero le intenzioni dei due amanti, a diventare il loro nido d’amore. L’occasione giunge inaspettata e tempestiva, offerta dallo stesso proprietario dell’appartamento: uno strano tipo abbandonato dalla moglie, assiduo frequentatore dello studio medico, ma il caso vuole (o meglio: la divertente e gioviale cattiveria di Feydeau) per una serie di coincidenze ed equivoci che l’appartamento (affittato a suo tempo come sartoria) diventi luogo d’incontro non solo dei clienti della sartoria stessa, ma anche del marito della bella paziente del dottore, che vi si reca con la sua amante. Per complicare la vicenda, all’appello mancherebbero solo due personaggi: la moglie e la terribile suocera del medico, e Feydeau, maestro nel tessere questo genere di ragnatele drammaturgiche, non indugia ad inserire nel vorticoso carosello i due personaggi. Si tratta di uno stile, di un genere in cui gli equivoci si rincorrono generando una lunga serie di complicate situazioni, che sembrano non avere mai fine. Alla fine il perbenismo, il conformismo e l’ipocrisia, presi sempre di mira dall’autore, trionferanno e –almeno in apparenza – ogni cosa ritornerà al suo posto.

La regia di Francesco Vadalà, fedele alla drammaturgia originale, ha rispettato il numero dei ruoli, la ripartizione delle scene e degli atti, concedendosi quei discreti adattamenti ritenuti idonei ad agevolare la realizzazione della rappresentazione e la sua fruizione, tenuto conto che, trascorsi centoventotto anni dalla “prima”, “Sarto per signora” è uno spettacolo quanto mai attuale. Gli interpreti sono, in ordine di apparizione: Domenico Panarello, Claudia Gemelli, Nino Mazzù, Giuseppe Pollicina, Francesca Marcaione, Luisa Picciolo, Gianni Di Giacomo, Paola Gemelli, Domenica Gitto, Monica Bonanno. Regista assistente è Giuseppe Pollicina, mentre assistente alla regia è Domenico Panarello. Alla consulenza musicale Livia Pareto e alle luci Piergiorgio Amalfi. I costumi e le scene sono ideati da Anna Parisi, e realizzati da Rosario Calipò e Federica Soldino. Claudio Galeano è macchinista di scena, Pio Maria assistente alla consolle. Francesco Vadalà, specialista in psicodramma, ha improntato la sua carriera teatrale sullo studio della Commedia dell’Arte e della corporeità nello spazio scenico. Autore teatrale, drammatico, traduttore e adattore di moltissimi autori, tra cui Apuleio, Seneca, Euripide, Eschilo, Sofocle, Plauto ed Erasmo da Rotterdam. Ha svolto studi specialistici sulla messinscena della tragedia greca e della drammaturgia pirandelliana.

Foti Rodrigo

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