Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

BROLO: FANTASMI E OPERE, TRILOGIA DI UN “DISSESTO” ANNUNCIATO

Brolo, nota del Laboratorio politico - culturale 'Io Amo Brolo' sul dissesto finanziario del Comune brolese: "Tutti Noi speravamo in uno scherzo di carnevale e che tutto si sarebbe risolto in un grande bluff, ma la realtà racconta un’altra storia. I fantasmi delle opere aleggiavano e volteggiavano tra le stanze del palazzo incombendo come macigni sul futuro"

Brolo, 20 febbraio 2015 - Eccoci qua! Ancora qualche giorno e sarà dissesto. Tutti Noi speravamo in uno scherzo di carnevale e che tutto si sarebbe risolto in un grande bluff; ma la realtà racconta un’altra storia. …I fantasmi delle opere aleggiavano e volteggiavano tra le stanze del palazzo incombendo come macigni sul futuro. E’ stato forse questo l’inizio di un dissesto annunciato? Un dissesto insito nei fatti. Inutile cercare di sconfessare i numeri, che possono essere limati o cospicuamente ridotti, che possono raccontare verità leggermente o sostanzialmente meno amare ma sempre amaro sarà il calice a cui dovremo bere.

Prima del dissesto tecnico – politico c’è quello etico – culturale un sistema “drogato” che forse faceva comodo a tutti e oggi forse tutti disconoscono. Il primo capitolo della trilogia è dedicato ai cosiddetti “mutui fantasma”: c’erano ma a quanto pare nessuno ne sapeva niente. Al di là delle verità processuali e dei tempi della giustizia, ci chiediamo e vi chiediamo: è giusto che oggi ad oltre un anno dall’avvio delle indagini e a sei mesi dai provvedimenti restrittivi i cittadini di Brolo non debbano essere a conoscenza della verità? I fatti parlano chiaro: “qualcuno” ha indebitamente usufruito di milioni di euro, senza nessun controllo e verifica! Rinvii, proroghe, supplementi, decorrenza... Di che cosa è figlio questo dissesto?

Se gli euro riferibili ai “mutui fantasma” sono stati impiegati ad uso e consumo personale è sostanzialmente ben diverso dall’ipotesi che questi soldi sono serviti a rimpinguare la spesa corrente delle casse comunali. Un fatto è incontestabile: oggi non sappiamo chi o che cosa ha ipotecato il futuro dei nostri figli. Dovremmo avere un sussulto di orgoglio, scendere in piazza per rappresentare le istanze dei cittadini onesti, di coloro che di sicuro non hanno responsabilità nell’operazione “mutui fantasma”, di coloro che accettano a malincuore i numeri e le condizioni di questo dissesto, di coloro che si chiedono: ma si sarebbe potuto fare qualcosa per evitarlo?

In un momento così delicato, non ci dovrebbe essere distinzione di appartenenza politica perché a primeggiare dovrebbe essere l’appartenenza di un Popolo alla propria terra.
Quale Brolese non è ferito e oltraggiato dalla vicenda dei mutui fantasma?
Quale Brolese non chiederebbe di avere contezza e prima di condannare gli imputati essere sicuro, per Noi e per loro, del livello di coinvolgimento?

Quale Brolese non chiederebbe di tentare la strada della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale o qualsivoglia atto tecnico-politico prima di andare al dissesto?
Noi come Brolesi siamo indignati che ad oggi non si abbia certezza e contezza di ciò che accaduto, non ci possono essere più verità, la vera verità è una ed una sola ed è giusto che i cittadini onesti possano difendere la dignità del loro essere Brolesi.
Quali altre sorprese riserverà questa vicenda?
Cosa faremmo Noi lunedì 23 febbraio 2015 se fossimo nei panni di un Consigliere Comunale?
Questa è un’altra storia e forse non sta a noi raccontarla.

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