Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

EXPO 2015, M5S: “MONTANTE, COINVOLTO IN INDAGINI PER MAFIA, È INOPPORTUNO"

Interrogazione all’Ars del gruppo parlamentare Cinquestelle che censura la presenza nell’operazione del presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, "coinvolto in indagini per mafia". Inconcepibile per il gruppo pure il fatto che "solo alla vigilia di una manifestazione di cui si parla da tantissimo tempo ci si accorga di adempimenti ormai impossibili da fare"

Palermo, 24/02/2015 – “Incapaci, inadeguati, e, soprattutto, inopportuni”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars all’attacco dei conduttori della macchina organizzativa di Expo 2015, “da rottamare, ancora prima della partenza”. “Apprendiamo – dicono i deputati – dell’ennesimo fallimento del governo Crocetta, costretto a rinunciare all’apporto di Sviluppo Italia Sicilia perché solo all’immediata vigilia dell’apertura della prestigiosa rassegna, di cui si parla da anni, la Regione si sarebbe accorta che non ci sono più i tempi tecnici per perfezionare l’accordo con la partecipata. Delle due l’una: o si è di fronte ad un pressappochismo e ad una incapacità senza eguali o, peggio, si sono voluti creare i presupposti per allargare le maglie dei criteri di scelta delle aziende che rappresenteranno l’isola a Milano, bypassando le gare d’appalto”.

La scelta delle aziende che prenderanno parte alla rassegna dovrebbe essere affidata infatti a Union Camere, presieduta da Antonello Montante, il presidente di Confindustria Sicilia attualmente indagato per mafia a Caltanissetta e Catania. “Una scelta – dice l’ex capogruppo M5S Giancarlo Cancelleri – assolutamente inconcepibile ed incredibilmente inopportuna. Considerate le indagini in corso della magistratura, il nome di Montante, in via precauzionale, non doveva nemmeno essere preso in considerazione. Se proprio non si fossero trovati enti terzi in grado di occuparsi della questione, l’assessore alle Attività produttive avrebbe dovuto avocare a se l’incarico a garanzia della massima trasparenza dell’operazione”.

“Resta comunque incomprensibile – continua Cancelleri – come si sia arrivati nella condizione di dover escludere Sviluppo Italia Sicilia praticamente alla vigilia dell’inaugurazione della rassegna, visto che di Expo si parla da tantissimo tempo”. Le due questioni sollevate dal Movimento saranno al centro di una interrogazione all’Ars diretta all’assessore alle attività Produttive e al presidente della Regione. Inopportuno per il Movimento è anche il coinvolgimento nell’operazione Expo di Sami Ben Abdelaali, confermato tra i consulenti esterni delle Regione.

La scelta di tenere a libro paga della Regione l’ex console in Sicilia di Ben Ali (il dittatore tunisino condannato complessivamente ad un’infinità di anni di carcere, tra cui un ergastolo, per crimini connessi al suo regime) era stata criticata nei mesi scorsi dal Movimento che ne aveva chiesto la rimozione. “Non è possibile tollerare – avevano detto i parlamentari 5 stelle - che ai piani alti della Regione finiscano persone che abbiano avuto a che fare con regimi dispotici, pagati, tra l’altro, con denaro dei siciliani”.

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