Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MAFIA: COSA NOSTRA, PIPPO FAVA E BORIS GIULIANO UN DIARIO INCIVILE DI VITTIME INNOCENTI

“Diario Civile” si occuperà di personaggi che hanno combattuto “Cosa Nostra”, come Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo, ucciso il 21 luglio 1979, e Giuseppe Fava, cronista de “I Siciliani”, assassinato a Catania nel 1984. Ma anche di vittime innocenti. Si parlerà di fenomeni all’apparenza grotteschi per fare uscire i boss dal carcere o screditare i pentiti. Nell’anniversario della strage di Capaci, Rai Storia proporrà un documentario che racconta la vita delle donne impegnate nei servizi di scorta

25/02/2015 - Un luogo di confronto e di approfondimento, l’occasione per riflettere sulle evoluzioni della lotta alla mafia nel presente, e raccontare le storie di impegno sociale e civile di chi l’ha combattuta nel passato. Torna con dodici nuovi appuntamenti introdotti dal Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, “Diario civile”, il programma che sottolinea l’attenzione di Rai Cultura per i temi della giustizia, dei diritti e della legalità, in onda da mercoledì 25 febbraio alle 21.30 su Rai Storia, ch. 54 del Digitale Terrestre e ch. 23 Tivù Sat.

La prima puntata è dedicata, a trent'anni dalla sua morte, al ricordo di Giuseppe Marrazzo, uomo appassionato e lungimirante e giornalista che ha fatto della professione un impegno etico e civile, libero e coraggioso. Il racconto dei suoi reportage si snoda attraverso le testimonianze di chi ha lavorato con lui, come il giornalista Fabrizio Feo, e di chi, realizzando inchieste giornalistiche, ne seguito la strada come Riccardo Iacona. In vent'anni di lavoro, Marrazzo ha attraversato i cambiamenti della storia italiana, raccontando le evoluzioni delle organizzazioni criminali, ma anche il volto nascosto delle vittime, dalle moglie dei magistrati ai poliziotti caduti negli anni dei delitti eccellenti a Palermo. O le storie dei ragazzi tossicodipendenti nella provincia italiana, i retroscena del potere e il lato umano dei pentiti. Marrazzo ha rivoluzionato il linguaggio giornalistico e ha inventato uno stile di reporter sempre “sui fatti”, ligio al rigore e alla verità, mai sopra le righe e mai invasivo.

Nelle puntate successive, “Diario Civile” si occuperà di personaggi che hanno combattuto “Cosa Nostra”, come Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo, ucciso il 21 luglio 1979, e Giuseppe Fava, cronista de “I Siciliani”, assassinato a Catania nel 1984. Ma anche di vittime innocenti. Come la giovane Barbara Asta e i suoi due gemelli di 5 anni, uccisi da un’autobomba destinata al giudice Carlo Palermo, e i morti del primo eccidio mafioso a Portella della Ginestra. E ancora si parlerà di fenomeni all’apparenza grotteschi, eppure inquietanti, come l’uso che le organizzazioni criminali fanno della follia per far uscire i boss dal carcere o screditare i pentiti. Particolare attenzione sarà posta sull’infanzia, a Napoli negli anni ’80, bambini come novelli Sciuscià, e al giorno d’oggi, nella realtà delle carceri minorili. Spazio inoltre all’impegno civile, con la storia di Giuliana Saladino, giornalista e scrittrice palermitana, che ideò la “rivoluzione dei lenzuoli”, dopo le stragi del 1992, ed è sempre stata un faro nella lotta al malaffare a Palermo. E alle comunità che recuperano i giocatori d’azzardo. E nelle vicinanze dell’anniversario della strage di Capaci, Rai Storia proporrà un documentario che racconta la vita delle donne impegnate nei servizi di scorta, dalla prima poliziotta, ai tempi del Maxiprocesso di Palermo, a quelle che oggi sono impegnate nel lavoro di tutela e prevenzione dei magistrati antimafia.

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