Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“TRAME DEL ‘900”, PROROGATA ALL’8 MARZO ALLE FABBRICHE CHIARAMONTANE DI AGRIGENTO LA MOSTRA

In mostra Balla, Guttuso, Pirandello, Accardi, Consagra, Pomodoro, Sanfilippo, Perilli Vedova, Hartung, Oppenheim, Christo e molti altri autori del Novecento. Proseguono le visite guidate per le scuole. I disegni dei più piccoli ispirati dal cubismo di Guttuso

20/02/2015 - Prorogata a domenica 8 marzo alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento mostra “Trame del ‘900. Opere della collezione Galvagno”, a cura di Sergio Troisi. Un viaggio nel secolo breve con oltre sessanta opere di celebri autori del Novecento raccolte in oltre cinquant’anni dai collezionisti palermitani Nino e Francesco Galvagno. La mostra, la cui chiusura era stata programmata dalle FAM per domenica 1° marzo, sarà ancora visitabile fino alla domenica successiva per venire incontro alle numerose richieste da parte del pubblico e delle scolaresche che in questi mesi hanno affollato gli spazi espositivi delle Fabbriche.

Particolare entusiasmo da parte dei visitatori più piccoli che, guidati dalle proprie insegnanti, si sono spesso cimentati in laboratori di disegno ispirati alle opere di “Trame del 900”. La più amata sembrerebbe essere l’Autoritratto di Renato Guttuso che, insieme alla Cucitrice (entrambe del 1947), è tra le produzioni meno conosciute dell’artista di Bagheria e ne testimonia l’ indagine sulla scomposizione cubista e sulla ritmica del colore. Alcuni disegni dei piccoli alunni della Scuola dell’infanzia I.C. Agrigento Bassa Est, plesso Tortorelle, documentano la loro curiosità per quest’opera. Ieri in visita gli alunni delle elementari dell’I.C. Anna Frank della città.
Il calendario 2015 delle FAM parte il 28 marzo con l’inaugurazione di “Endemico”, mostra dedicata ad Andrea Di Marco, artista palermitano prematuramente scomparso nel 2012. Visite: dal martedì alla domenica (chiusi lunedì e i rossi di calendario); orari 10-13 e 16-20; ingresso 1 euro.
La mostra, notizie

Dal Futurismo siciliano al Fronte Nuovo delle Arti, dall’Astrazione promossa dagli artisti del Gruppo Forma 1, dall’Informale alla ricerche optical e cinetiche sino al Concettuale e alla Transavanguardia, le opere costituiscono una occasione di rilettura dell’arte del Novecento nonché della sua ricezione attraverso le vicende e le scelte del collezionismo. Quasi sessanta gli artisti rappresentati, molti dei quali con lavori di rilevanza storica: tra gli altri, Balla, Guttuso, Pirandello, Savinio, Soldati, Magnelli, Accardi, Dorazio, Consagra, Sanfilippo, Turcato, Perilli, Vedova, Corpora, Santomaso, Angeli, Festa, Uncini, Griffa, Isgrò, Chia e, tra le presenze internazionali, Hartung, Mathieu, Oppenheim, Christo.

Spiega il curatore: “Ogni collezionista ambisce a ricomporre nel modo più completo possibile, tassello dopo tassello, l’integrità di un racconto. E non è indifferente, in tal senso, che attori e plot di questa narrazione siano stati riorganizzati in strutture differenti rispetto al passato. A maggior ragione – aggiunge Troisi - quando la collezione muove da una postazione decentrata come quella siciliana, con una attenzione (non scontata) agli artisti isolani e in un’ottica non identitaria ma di relazione e di integrazione con il più ampio mosaico della vicenda culturale italiana ed europea. Anche in questa prospettiva la collezione Galvagno rappresenta un esempio e un terreno prezioso di indagine; presupposti fondamentali sono naturalmente la qualità e l’importanza delle opere, ma fattore ugualmente centrale è il disegno – mobile e soggetto di continuo a verifiche e aggiustamenti – che delinea le trame (plurali) del Novecento. Alla mostra, organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, è dedicato un ampio catalogo che riunirà anche le opere, una trentina, non esposte alle FAM di Agrigento.

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