Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CROCETTA, CERRETI (MLI): LE BUGIE DI QUESTO GOVERNATORE SI SCONTRANO CON LA DURA REALTÀ DEL LICENZIAMENTO

Il Capo Gruppo M.L.I. Roberto Cerreti: "Stamane, sopraggiunge all’Ars la tanto attesa legge di stabilità 2015, ovvero la “Finanziaria”, in cui gli obbiettivi cinici e spregiudicati di questa presidenza sono chiari: incentivare l’elargizione di contribuzione ad associazioni ed affini, così da creare uno stuolo di lacchè pronti a tutto per il nuovo regime, creare nuovi ed antiteci albi del personale per gli Enti pubblici..."

Messina, 26/03/2015 - Mentre in Sicilia si vivono tragedie e si subiscono soprusi importanti che portano la popolazione a reagire con manifestazioni pacifiche ma dal significato imponente, come il sitting promosso in Piazza Parlamento all’entrata dell’Ars dai NO-Muos per tentare di sollecitare i deputati ad intervenire sul Presidente Crocetta, e mentre le bugie di questo Governatore si scontrano con la dura realtà della lettera appena sopraggiunta ai dipendenti delle società regionali di licenziamento, l’unico reale mordente dell’azione di Crocetta è quella di tentare di ritornare all’arena di Giletti con qualche altra populistica e non costruttiva proposta anti democratica e lesiva della dignità di rappresentanze del popolo siciliano.

Di fatto, stamane, sopraggiunge all’Ars la tanto attesa legge di stabilità 2015, ovvero la “Finanziaria”, in cui gli obbiettivi cinici e spregiudicati di questa presidenza sono chiari: incentivare l’elargizione di contribuzione ad associazioni ed affini, così da creare uno stuolo di lacchè pronti a tutto per il nuovo regime, creare nuovi ed antiteci albi del personale per gli Enti pubblici così da giustifacare la realizzazione di uffici speciali e le nomine di nuovi dirigenti, collaboratori ed amici, ed infine la perla di Rosario, l’art.9 “Riduzione numero componenti dei Consigli Comunali”.

Questa nuova invenzione populistica prevede che per la nostra Messina, al di sotto dei 250.000 abitanti, il Consiglio Comunale sia composto da appena 32 componenti e che, per la gioia di Giletti, gli stessi siano retribuiti con un compenso consequenziale all’accertamento della presenza nelle sedute attraverso la partecipazione alle votazione dei diversi atti, ad un terzo del compenso degli assessori in carica secondo quanto prescritto dalla norma nazionale in materia, che viene quasi in toto recepita. Di fatto Il Governo propone all’Ars l’abolizione della giurisprudenza regionale in materia e la sottomissione alle imposizioni romane, addirittura restringendo ulteriormente le prescrizioni dei testi nazionali.

I Presidenti di Quartiere percepiranno il 30% dell’indennità prevista per gli Assessori ed i Consiglieri di quartiere vedranno la riduzione dei propri gettoni al 40% del tetto massimo previsto per le spettanze di un consigliere comunale. Quindi il Sindaco di Messina, potenzialmente, percepita € 5010,00 lordi, i suoi assessori, € 2.254,50, i Consiglieri Comunali € 751,50 lordi, i presidenti delle circoscrizioni € 676,35 lordi ed i consiglieri di quartiere € 300,6 lordi. Tutto corretto ed all’insegna della più estrema spending rewiew, se non vi fosse la forte stonatura di una classe regionale che ha visto nell’ultima finanziaria i deputati apparentemente ridursi l’indennità di funzione di circa € 2.000,00 per poi nella stessa seduta compensare la cifra riportandola ad oltre € 8.000,00 con il recepimento di 3 rivalutazioni Istat, privilegio esclusivo per i parlamentari e mai esteso al resto della popolazione istituzionale ed impiegatizia dell’isola.

I Patri costituenti pensavano che la Democrazia avesse un costo e che tali spese fossero nobilitate dalla necessità di evitare corruzione e malaffare, ora la Sicilia, al cospetto di disoccupati, licenziati ed ogni sorta di mal vizio nell’apparato burocratico amministrativo regionale, ha finalmente annientato la rappresentanza istituzionale provinciale e comunale. La Sicilia sarà finalmente trasparente ed innovativa rispetto al resto d’Europa, con un solo neo, il mai svelato mistero dei compensi del proprio carnefice, giusto appunto il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta.

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