Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

IDEOLOGIA LGBT: SOLIDARIETÀ A VINCENZO RAO, ATTIVISTA LGBT PALERMITANO, CONDANNATO PER DIFFAMAZIONE

Arcigay Palermo manifesta la propria solidarietà a Vincenzo Rao, attivista del movimento LGBT palermitano, condannato con sentenza dal Tribunale, confermata dalla Corte di Appello di Caltanissetta giorno 17 marzo, per diffamazione
Palermo, 19/03/2015 – All’origine di un esito processuale tanto inatteso, un comunicato stampa dell’associazione omosessuale palermitana “Articolo 3”, risalente al Luglio 2007, in cui si commentava la decisione del PM Cartosio di impugnare la sentenza d’assoluzione in primo grado di quell’insegnante palermitana che, qualche tempo prima, aveva “punito” un suo alunno, protagonista di atti di bullismo omofobico nei confronti di un suo compagno, facendogli scrivere per cento volte “sono un deficiente”.
Nel 2011, la stessa insegnante sarebbe stata condannata in secondo grado ad un mese di reclusione per “abuso di mezzi di correzione”, ma probabilmente mai Vincenzo Rao avrebbe potuto immaginare che quell'atto di critica nei confronti di quell'impugnazione, si sarebbe trasformato in un vero incubo giudiziario.

Nel 2009, infatti, il PM s’imbatte nella lettura di una serie di interventi giornalistici e commenti sul web riguardanti la vicenda del 2007: tra questi, l’articolo firmato da Articolo 3 che il magistrato giudica diffamatorio nei suoi confronti.
La condanna nei confronti di Vincenzo, che in primo grado era stata di quattro mesi di carcere, è stata ridotta a circa mille euro dalla corte di Appello di Caltanissetta, più spese legali e risarcimento danni. A prescindere dalla sanzione inflitta nei due gradi di giudizio, emergerebbe un dato preoccupante dalla conferma della sentenza di primo grado: cioè che un atto giudiziario non potrà essere commentato e criticato, anche con toni sferzanti e pungenti.

Come associazione non possiamo che difendere con forza la libertà di parola, di opinione e il diritto di critica. Come d'altronde si leggeva nello stesso comunicato, non si contestava affatto il diritto di Appello alla sentenza di assoluzione di primo grado dell’insegnante palermitana, ma esclusivamente i toni utilizzati e certe considerazioni come quella secondo la quale dare del “frocio” ad un compagno di scuola o definirne la madre con termini assimilabili alla prostituzione non sarebbero da ritenersi atteggiamenti di bullismo, ma al più non “commendevoli” espressioni confidenziali in voga tra compagni di scuola.
Restiamo in attesa di leggere le motivazioni della sentenza di appello.
Chiediamo inoltre alla comunità LGBTI cittadina di impegnarsi al fianco di Vincenzo e di sostenere le iniziative che organizzeremo per la promozione e la difesa della libertà di opinione e per il sostegno per le spese legali.
Ciò che è successo a Vincenzo potrebbe succedere – è già successo – a ciascuno di noi.

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