Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

SICILIA TRADITA E PRIVATA DEI DIRITTI “COSTITUZIONALI” DA MAFIA E POLITICA, MA PURE DALLE RIFORME

Sicilia tradita e privata dei diritti “costituzionali”, anche in sede delle “ riforme “ in corso, che assomigliano tanto ad un golpe bianco. Occorre una rivoluzione culturale e politica che delegittimi la corruzione, il malcostume e le manovre dell’antiSicilia. E che faccia assumere a tutti la responsabilità della eventuale vanificazione del “pactum” del 1946

Palermo, 12/03/2015 - L’FNS “SICILIA INDIPENDENTE” denunzia ancora una volta il pericolo che, con le riforme costituzionali in corso, si torni a quel “CENTRALISMO STATALE” che aveva caratterizzato lo stato Italiano dal 1860 al 1948. Non si salvano neppure le apparenze e si fanno, anzi, prevalere le ragioni della “ FORZA NUMERICA”, di volta in volta compatta. A ciò si aggiunga che si rafforza, ad ogni piè sospinto il potere esecutivo, anche a discapito del principio in base al quale il parlamento è espressione e “RAPPRESENTAZIONE” concreta della volontà popolare. Ed è per tanto l’essenza di ogni ordinamento democratico degno di tale nome.
Ciò vale a maggior ragione per il parlamento Italiano che è bicamerale così come voluto dalla Costituzione. Bicameralismo, questo, che oggi sembra condannato a morte. Sarebbe stato meglio piuttosto cercare dei migliorarne il funzionamento ed il ruolo.

Per essere più chiari: oggi si marcia nella direzione di una “MONARCHIA” del “CAPO DI GOVERNO” un concentramento di poteri, cioè, che comincia ad assomigliare, sotto molti aspetti, a quello vagheggiato ( ed attuato) da Benito Mussolini nel secolo scorso. MUTATIS MUTANDIS, ovviamente. Non manca del resto nè mancherà un certo “culto della personalità”, del quale si comincia a notare qualche avvisaglia.

Per la Sicilia, in particolare, si continuerebbe ad andare di male in peggio. Mentre lo Statuto Siciliano, - già oggi pesantemente disatteso e calpestato,- diventerebbe carta straccia a tutti gli effetti. Con grande gioia soltanto per i militanti dell’”ANTISICILIA” e degli esponenti dell’”ASCARISMO “ più pericoloso.

Il tutto a discapito degli interessi generali e dei diritti fondamentali del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana e delle aspettative di progresso e di riscossa. La eventuale (anzi:probabile) acquiescenza dei deputati eletti in Sicilia ed oggi seduti sugli scranni dei Parlamenti di Palermo, di Roma e di Bruxelles non legittimerebbe quella che sarebbe oltretutto una plateale, totale, unilaterale violazione del “PACTUM” fra gli esponenti del governo Italiano ed i rappresentanti del separatismo rivoluzionario Siciliano contratto nel mese di marzo del 1946. “PACTUM” sulla basa del quale fu sancito il “ compromesso autonomistico” e furono fissa ti i principi fondanti dell’Autonomia “SPECIALE”. Non ci pare “QUESTIONE” di poco conto. E, si sa, “ PACTA SUNT SERVANDA”.

Ci permettiamo infine di puntualizzare che la corruzione e gli scandali che in questi giorni ed anche negli anni precedenti, hanno particolarmente caratterizzato il dibattito politico, le cronache giornalistiche e quelle giudiziarie. Non sono legate all’Autonomia ma alla “POLITICA POLITICANTE E POLITICATA”, attuata in Sicilia in condizioni di emulazione e di complicità servile con quanto avviene nella parte continentale dello Stato Italiano, ad ogni livello e ad ogni occasione. E ciò non soltanto nell’ente Regione Siciliana ma anche nelle altre istituzioni ad ogni livello. Così come avviene per le interferenze della MAFIA e delle altre organizzazioni criminali di ogni tipo.

Certamente, in Sicilia, esistono alcune aggravanti che non si possono sottovalutare. MAFIA e CORRUZIONE, ad esempio, sono state sin dal 1860 strumento di “conquista” prima e del mal governo dopo. MAFIA e CORRUZIONE sono state ieri e continuano ad esserlo oggi strumenti del colonialismo interno sulla Sicilia, utili, se non necessari per spalleggiare quei fenomeni dell’ ASCARISMO e dell’ANTISICILA dei quali abbiamo parlato. “Strumenti” che impediscono la rinascita e la riscossa del popolo SICILIANO.

L’FNS “Sicilia Indipendente” da queste considerazioni vede rafforzare il proprio convincimento sulla necessità di una grande rivoluzione culturale e morale, oltre che politica del Popolo Siciliano. Che sarà anche un momento fondamentale della lotta per la Indipendenza che sarà anche una lotta nella legalità e per la legalità costituzionale.

GIUSEPPE SCIANO'

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