Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MONI OVADIA E’ RIUSCITO A FAR PARLARE EURIPIDE IN LINGUA SICILIANA

Moni Ovadia il prossimo 15 maggio, al Teatro Greco di Siracusa, presenta la tragedia di EURIPIDE “Le Supplici”, cantata e recitata in Lingua Siciliana. Una traduzione in Siciliano che, fra gli altri precedenti, ha quello di D’ANNUNZIO, che fece rappresentare, appunto, in Siciliano la sua tragedia “La figlia di Iorio”
Palermo, 28 Aprile 2015 - Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu esprimono apprezzamento e gratitudine per la decisione di MONI OVADIA di mettere nel programma dell’INDA, per il prossimo 15 maggio, nel Teatro Greco di Siracusa, la tragedia di ESCHILO “Le Supplici”, che sarà cantata e recitata in Lingua Siciliana, avvalendosi della traduzione di Mario INCUDINE e di Pippo “Kaballa” RINALDI. Una traduzione in Siciliano che, fra gli altri precedenti, ha quello di D’ANNUNZIO, che fece rappresentare, appunto, in Siciliano la sua tragedia “La figlia di Iorio”, per verificarne a pieno la drammaticità.

L’FNS “Sicilia Indipendente” trova, nella specifica scelta di Moni Ovadia, un insperato aiuto nella riproposizione e nella salvaguardia della Lingua e (perché no?) dei Canti della Sicilia. Grande patrimonio culturale, questo, oggi particolarmente a rischio, anche perché da tempo nel mirino di quanti puntano alla deculturazione, alla desicilianizzazione e all’alienazione culturale del Popolo Siciliano. Soprattutto per lasciare più facilmente irrisolta la QUESTIONE SICILIANA, che è anche “questione” di colonialismo culturale, oltre che economico e politico.

Insomma: un’opera - quella di Moni Ovadia e degli illustri traduttori - che restituisce voce e ruolo a quella Sicilianità che non vuole che si disperdano le proprie radici e che – contemporaneamente – vuole reincontrare e riabbracciare tutti i Popoli del Mediterraneo e del Mondo.

Giuseppe Scianò

Commenti