Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ANNARITA SIDOTI: OGGI L’ULTIMO SALUTO ALLO ‘SCRICCIOLO’ SULLA STRADA CHE DA GIOIOSA MAREA PORTA AD ATENE

I funerali si svolgeranno oggi 22 maggio alle ore 16 nella chiesa Spirito Santo a San Giorgio di Gioiosa Marea (Me): sarà l’ultimo saluto alla grande campionessa di marcia Anna Rita Sidoti, scomparsa a soli 45 anni. Il Comune di Gioiosa Marea ha proclamato il lutto cittadino

Gioiosa Marea (Me), 22/05/2015 – Era un piacere e un’abitudine (ormai) vederla ondeggiare lungo il tratto di strada statale che da San Giorgio di Gioiosa Marea porta allo svincolo autostradale di Patti, la lunga rampa rettilinea che conduce all’antica Tindari, dove Camilleri immaginò una gita delittuosa; a Messina, ai meravigliosi laghetti di Marinello; a Budapest ad Atene o a Spalato, dove Annarita Sidoti conquistò i suoi massimi allori agonistici.
Era là che la campionessa di marcia Annarita Sidoti si allenava quotidianamente, mettendo in festa il paesaggio e i passanti, gli automobilisti diretti agli uffici burocratici di Messina o di Patti, all’università, a scuola o al catasto. E’ da là che doveva passare ognuno, con le carte dell’Agenzia delle Entrate sul cruscotto e il cuore in gola. E incontrare lo scricciolo di San Giorgio di Gioiosa Marea, Annarita, la campionessa semplice e discreta, soffice e veloce, provocava in ognuno la stessa reazione: la voglia e il bisogno di lanciarle un saluto, come ad una amica, come ad un familiare, come a un personaggio ormai di tutti, come a un campione.

Annarita Sidoti si erta fatta familiare pure nella malattia. Ne aveva fatto una ragione di vita, aveva affrontato la malasorte con la forza di uno scricciolo capace di stupire il mondo intero e dare conforto ai sani, a chi del suo male percepisce solo il pericolo e non anche la forza, che Rita aveva di guardarlo negli occhi, di scrutarlo (il male) e di averci a che fare, con lo stesso rispetto e la stessa sana tenacia che metteva nelle gare di marcia, corpo a corpo con l’avversario, antagonista e mai nemico. Oggi Annarita Sidoti riceverà oggi l’estremo saluto da tutti coloro che l’hanno conosciuta e che le hanno vissuto accanto, da chi l’ha conosciuta attraverso la tv, la stampa e i giornali. Perché Annarita è stata e rimarrà di tutti, una sorella-campionessa, una presenza costante, un essere destinato a cose inimmaginabili, incredibili e grandi.
Piccola com’era di statura, ha attraversato il mondo da campionessa per dare una dimostrazione vivente di come nelle piccole cose, come nei piccoli esseri possa risiedere il prodigio della natura e di Dio, la forza della volontà, del corpo e della mente: la grandezza del cuore, la gioia di vivere e di correre.
Sotto l’esperta guida del padre e maestro, il figlio aveva desiderato ardentemente di possedere le ali… Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice, ma soltanto chi è felice può uscirne… Ali di questo tipo portano soltanto chi è leggero. Ma è solo la felicità a rendere leggeri. (Michal Ende, da Lo specchio nello specchio)
Un sogno
Vincere una maratona: è un sogno che faccio spesso. (Eugenio Montale)
 
Se la vita
Se la vita è un correre alla morte, cosa scegli: maratona o cento metri? Mi chiedo. Mezzofondo! La specialità che più di ogni altra esige ritmo…accelerato galoppo verso il nulla, parafrasi di vita e traguardo, incontro all’infinito. (Vasco Pratolini)
Non sono mancate alla famiglia di Annarita Sidoti le attestazioni di stima e di affetto. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto giungere con Twitter un "un pensiero per la famiglia di Annarita Sidoti, mamma, campionessa, italiana che ci ha reso orgogliosi". Laura Boldrini: "Se ne va Annarita Sidoti, piccola grande campionessa italiana. Un abbraccio alla sua famiglia". Enrico Ruggeri: "Da Gioiosa Marea al tetto del mondo. Annarita Sidoti. Grazie di cuore e buon viaggio". Pietro Grasso: "Dolore per la scomparsa di Annarita Sidoti. Una grande campionessa, una grandissima donna. Grazie per le emozioni che ci hai regalato". Il Comune di Gioiosa Marea ha proclamato il lutto cittadino.

I funerali si svolgeranno oggi 22 maggio alle ore 16 nella chiesa Spirito Santo a San Giorgio di Gioiosa Marea (Me): sarà l’ultimo saluto alla grande campionessa di marcia Anna Rita Sidoti, scomparsa oggi, a soli 45 anni, dopo una lunga lotta contro una malattia che non le ha lasciato scampo. Ha cessato di vivere ieri 21 maggio poco dopo le ore 13.

La Sidoti è stata una delle più grandi campionesse dell’atletica italiana, una delle più vincenti in assoluto: Campionessa europea a Spalato 1990, quando aveva solo 21 anni, centrò il bis continentale otto anni dopo, a Budapest 1998, non prima però di essere riuscita a vincere anche l’oro mondiale, sulla pista di Atene, nel 1997. E' stata letteralmente una colonna della marcia in Italia (47 presenze in azzurro, tre partecipazioni olimpiche, sei mondiali), probabilmente penalizzata dall’allungarsi delle distanze dai 10 km originari fino agli attuali 20km, distanza sulla quale firmò comunque un prestigioso 1h28:38. Con le compagne d’allenamento e di nazionale Elisabetta Perrone ed Erika Alfridi (ma poi anche con una giovanissima Elisa Rigaudo) compose un gruppo di valore fantastico, in quello che con ogni probabilità è stato il momento di maggior competitività della marcia italiana al femminile.

Mimmo Mòlica Colella

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