Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

PROVINCE, RITARDI E DIFFICOLTA' NELLA FASE ATTUATIVA DELLA LEGGE

Ritardi e difficoltà nella fase attuativa, in particolare per quanto riguarda il riordino delle funzioni delegate o trasferite alle Province. Guardando le leggi che sono state approvate in 4 Regioni e i testi approvati nelle Giunte e in discussione nei Consigli regionali, “emergono criticità che condizionano l’efficacia della legge"

13/05/2015 - A poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56, “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di Comuni” , che ha ridisegnato confini e competenze dell'amministrazione locale, la Corte dei conti procede ad una prima valutazione di quelli che sono stati gli effetti della normativa sugli andamenti finanziari delle Province, sugli equilibri, sul rispetto del Patto di stabilità e sull’erogazione dei servizi al cittadino.
La Corte sottolinea che “Il progetto […] sta incontrando ritardi e difficoltà nella fase attuativa, in particolare per quanto riguarda il riordino delle funzioni delegate o trasferite alle Province”.
Guardando le leggi che sono state approvate in 4 Regioni e i testi approvati nelle Giunte e in discussione nei Consigli regionali, “emergono criticità che condizionano l’efficacia della legge”.

Tali criticità riguardano:
a) talune incertezze nella individuazione della nuova titolarità delle funzioni non fondamentali;
b) il rinvio a successivi atti per la concreta riallocazione delle funzioni;
c) la previsione di interventi legislativi e/o provvedimentali per la riallocazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie;
d) la mancata attuazione del principio di sussidiarietà nel senso indicato dalla legge ed, al contrario, alla diffusa tendenza ad un accentramento in capo alla Regione delle funzioni amministrative svolte dalle Province;
e) l’assenza di specifiche disposizioni sulla determinazione degli ambiti territoriali ottimali per l’esercizio delle funzioni;
f) la mancata applicazione del comma 90 dell’articolo unico della l. n. 56/2014 per la conservazione in capo alle Regioni dei servizi a rilevanza economica; alla mancata considerazione dello stretto legame previsto dalla l. n. 56/2014 tra funzioni – risorse – patrimonio – personale.

Inoltre le verifiche sulla gestione finanziaria degli enti territoriali, svolte dalle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti per gli esercizi pregressi, hanno fatto emergere profili critici sintomatici di un graduale, e pressoché diffuso, deterioramento della finanza provinciale, suscettibili di incidere negativamente sulla tenuta degli equilibri di bilancio.
Un quadro che è diventato ancora più complicato per gli effetti della legge di stabilità.


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