Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CARA DI MINEO. SOTTOSANTI: “BENE CANTONE, MA IL PD NON TRASFORMI IL COMMISSARIAMENTO IN BARZELLETTA”

Mineo, 10 giugno 2015 - «Possiamo dire di aver avuto la lungimiranza e la coerenza di contestare fin dalla sua nascita, nel 2011, il “modello” Cara di Mineo. All’epoca cinque sindaci del Calatino votarono contro la sua apertura e inviarono una lettera all’allora Ministro Maroni, proponendo un progetto di integrazione migliore e soprattutto sostenibile. In prima fila c’era l’ex sindaco di Ramacca Giannantonio Maglioglio, oggi dirigente provinciale di Fratelli d’Italia.
Per questo, e alla luce di quanto emerso dalle indagini e dagli scandali degli ultimi mesi, sosteniamo in pieno l’iniziativa intrapresa da parte del Presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone, per il commissariamento del Centro.

Ben diverso, bisogna sottolinearlo, l’operato da parte dei sindaci del Consorzio “Terre di Accoglienza”, che hanno votato lo scioglimento dell’Ente solo oggi perché la Corte dei Conti ha approvato una delibera che boccia il loro operato, anche per aver in parte utilizzato fondi pubblici destinati all’accoglienza per manifestazioni e convegni di dubbia attinenza con le finalità previste.
Evitino quindi di dare connotati di eroismo a questo loro gesto: sono stati loro il soggetto attuatore e quindi appaltante di una gara dichiarata illegittima e che va verso il commissariamento. Troppo facile lavarsene le mani o addirittura denunciare tutto oggi, quando per mesi sono state ignorate le segnalazioni dello stesso Cantone.

Per noi il Cara va addirittura chiuso e bisogna ripartire dalla lettera dei 5 sindaci del 2011. Perché se commissariarlo vuol dire trasferire tutto nelle mani del Ministro dell’Interno, come auspicato dal Pd, riteniamo che Alfano dovrebbe poi decretarne lo scioglimento definitivo, in quanto si troverebbe in palese conflitto di interesse: autorevoli esponenti del suo partito sono indagati in questa vicenda, Odevaine era un uomo di fiducia del Ministero e Salvatore Buzzi dal carcere minaccia di poter far cadere il governo qualora dovesse raccontare quello che sa. Togliere la gestione del Cara dalle mani del Pd e del Ncd locali per affidarlo a quelli nazionali sarebbe una barzelletta. Cantone sta facendo bene il suo lavoro, speriamo che poi la politica sappia fare altrettanto».

Lo dichiara Giordano Sottosanti, dirigente calatino e componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia-An.

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