Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CIATU, ATTORI DISABILI IN PRIMA NAZIONALE AL TEATRO ANTICO DI TAORMINA

Il 21 agosto in Prima nazionale “Ciatu”, per la regia di Monica Felloni. Nèon porta in scena al Teatro Antico di Taormina 27 attori, disabili e non
24 giugno 2015 - Si intitola “Ciatu” lo spettacolo, prodotto dall’associazione Nèon, che lavora prevalentemente con attori disabili, che sarà messo in scena in Prima nazionale venerdì 21 agosto, alle 21.30, al Teatro Antico di Taormina. “Ciatu” (Respiro), con la regia di Monica Felloni e la direzione artistica di Piero Ristagno, inserito nel cartellone del Festival Taormina Arte, rappresenta il ritorno della Nèon al Teatro Antico di Taormina, dopo il grande successo ottenuto l’anno scorso con “Magnificat”.
Nella suggestiva cornice del Teatro Greco, 27 attori animeranno uno spettacolo, contrassegnato dal succedersi di azioni teatrali, intrise di canto, poesia, immagini, musica e danza, in una sequenza appassio-nata e lieve. “Ciatu”, infatti, è un intreccio di relazioni, nel quale il pubblico e gli artisti ne risultano uniti, grazie a uno scambio di emozioni, possibile attraverso l’uso dei diversi linguaggi.
In scena è il genere umano, nella sua varietà possibile, che si contamina nel linguaggio, si cerca nella parola, si mostra nel gesto, coesiste all’interno di relazioni fatte di specialità ordinarie ed eccezionali.
Lo spettacolo è il quadro di una “scena-mondo”, affidata alla peculiare diversità o disabilità di ciascun attore coinvolto. La differenza diventa così la tela sulla quale arte e natura si iscrivono per generare la bellezza di ogni forma dell’essere vita. Il pubblico, allo stesso modo, è parte integrante dell’opera, nella quale ne risultano esaltate le diversità dei singoli. E così, i ventisette attori, il pubblico e il Teatro diventano un tutt’uno, “un unico corpo che inspira la vita, occhi negli occhi, fiato nel fiato e l’azione del palco si riverbera sulla platea, senza distanze o interruzioni formando un reticolo di respiri vivi”. Ecco perché in “Ciatu” tutto è normale e speciale al tempo stesso.

Le azioni teatrali sono rese lievi dalla maestria di Monica Felloni: il suo modo di fare regia è singolare: mette in azione una libertà espressiva negli attori, che produce interpretazioni personali e originali che si intrecciano come l’ordito e la trama di un tappeto prezioso. La sua regia dipinge con tratto preciso, riduce l’azione scenica fino alla forma perfetta, ispira, incanta per comunicare la propria visione della vita che si alimenta e si combina con quella degli interpreti, come un unico respiro creativo.

Monica Felloni
Monica Felloni, regista di teatro, attrice e docente di Teatro, intraprende la propria formazione artistica in Europa attraverso l’incontro con importanti registi e gruppi internazionali quali Sherad Zade in Svezia, Le Théatre du Soleil in Francia, dove decide di restare per un periodo, e ancora in India, dove partecipa ad uno stage di danza Bharatanatyam. Rientrata in Italia, significativa è la sua partecipazione in qualità di attrice alla produzione internazione di Salmon Le Troiane per le Orestiadi di Gibellina. Un’esperienza che la fa innamorare della Sicilia, dove decide di fermarsi e dove fonda con Piero Ristagno, nel 1989, l’Associazione culturale Nèon.

L’Associazione Nèon
L’associazione culturale Nèon, attraverso i linguaggi del teatro e della scrittura, da sempre lavora per diffondere una cultura basata sul valore esistenziale dell'essere umano. È questa l’essenza del Teatro delle Diversità che, grazie a Piero Ristagno e Monica Felloni, Nèon ha introdotto in Sicilia da tantissimi anni. L’associazione è oggi accreditata come una delle realtà più importanti nell’ambito del Teatro e handicap, e opera anche in partnership con diversi enti pubblici e privati, operanti in ambito culturale e nel terzo settore.

Commenti