Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi

Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi. Nel marzo 2022, militari dell’Arma dei Carabinieri, notificavano a due ristoratori palermitani un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito di un procedimento penale, poiché indagati in concorso per il reato di estorsione. 18/06/2025 - Al contempo, i medesimi militari provvedevano ad operare il ritiro cautelare delle armi e munizioni, regolarmente detenute e, successivamente, la Prefettura di Palermo, ritenendo di condividere la proposta formulata dall’Arma dei Carabinieri, che aveva evidenziato la asserita mancanza dei requisiti necessari a garantire l’affidabilità degli interessati, decretava il divieto di detenzione di armi e munizioni a carico degli imprenditori. Avverso i suddetti decreti prefettizi i ristoratori, assistiti dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, insorgevano innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo lamentando la violazione delle norme del T.U.L.P.S., ...

BROLO, IL SINDACO: “LA ‘RAGIONIERA’ CURASÌ OGGETTO DI BECERO MASCHILISMO, DI ATTACCHI E LUOGHI COMUNI DA CASERMA”

Il comunicato del sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, sulla vicenda di Grazia Curasì: “Perchè non ricattabile, perchè donna, subisce attacchi duri, inqualificabili, intrisi di becero maschilismo, di luoghi comuni, da caserma. Grazia Curasì, la “ragioniera”, sapeva che a Brolo avrebbe avuto un futuro duro, ed ha accettato di buon grado di affrontarlo. Sapeva che si sarebbe esposta ai duri attacchi da parte dei diretti nemici politici…”

Brolo (Me), 15/07/2015 – “Becero maschilismo mascherato da qualunquismo. Questa situazione paradossale – un attacco ad un funzionario di questo comune, mirando all’essenza femminile della stessa, a idioti doppi sensi, senza alcun contenuto né politico né amministrativo, non può non provocare una infinita sofferenza, in chi legge, in chi amministra, e in me, come sindaco e come donna. Brolo attraversa un momento importante per la sua vita non solo politico-amministrativa – ma anche sociale e democratica. Ha , con sacrificio, a piccoli passi, ripreso la strada della legalità, della correttezza, del saper amministrare. Lo sta facendo – giocoforza – anche con l’aiuto di gente nuova, funzionari “in prestito”...e non mi dilungo sui perché e sui per come.
Grazia Curasì è tra questi.

E forse per questo, perché non funzionale ad altri giochi, perchè non ricattabile, perchè donna, subisce attacchi duri, inqualificabili, intrisi di becero maschilismo, di luoghi comuni, da caserma.
Grazia Curasì, la “ragioniera”, sapeva che avrebbe avuto un futuro, a Brolo, duro, ed ha accettato di buon grado di affrontarlo.

Sapeva che si sarebbe esposta ai duri attacchi da parte dei diretti nemici politici degli avversari di quest’amministrazione, sana, corretta, che ha vinto la sua battaglia amministrativa, lealmente, senza giochi di palazzo o sgambetti. Io ringrazio la Curasì, alla quale confermo la mia stima, il mio volergli bene, la gratitudine per i grandi carichi di lavoro e di responsabilità che si è assunta. Ha accettato quest'incarico, e, da donna e professionista forte qual'è, rimarrà ferma al suo posto, anche dopo aver letto su di lei, che è madre, moglie, donna, quegli insulti, gratuiti, maschilisti, deficienti, sciocchi e villani e ancor più vili perche mascherati da pseudo anonimati.
Provo disgusto per quanto accaduto. Me ne vergogno da donna, madre, sindaco... da brolese, e per questo le chiedo scusa.”

Questo, in una nota, scrive Irene Ricciardello, sindaco di Brolo.

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