Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“IL FIORE PIÙ ALTO DEL CILIEGIO”DI NINO CASAMENTO DOMANI A VILLA

CAPO D’ORLANDO, 11/08/2015 – Mercoledì 12 agosto, alle 18.30, a Villa Piccolo (Strada Statale 113, km 109) si presenta il libro di Nino Casamento “Il fiore più alto del ciliegio” (ed.Kimerik), a cura di Fabiola Paterniti (giornalista e autrice televisiva). Saluti del Presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Giuseppe Benedetto. Interventi: Linda Liotta, Silvio Buzzanca (giornalista di Repubblica), Giuseppina Paterniti (giornalista RAI e vicedirettore TGR). Lettura di alcuni brani del libro da parte di Cono Messina. Ingresso libero.

Il romanzo è un viaggio negli avvenimenti che hanno segnato gli ultimi settant’anni. Antonio, il protagonista, ripercorre la storia della sua vita: dagli anni della sua fanciullezza vissuti in una Sicilia povera ma genuina, a quelli della gioventù trascorsa in una Torino flagellata dalle violenze del terrorismo, fino al ritorno definitivo in Sicilia. Qui lo troviamo impegnato in un’esperienza politica intensa e appassionata, troncata però dal sopraggiungere della stagione di tangentopoli, che lo porta amareggiato e deluso a ritirarsi a vita privata. Anche il figlio Roberto, l’unico affetto rimastogli di una famiglia disastrata, dopo la laurea è costretto a trasferirsi al Nord, in Friuli. Quando d’ estate torna in Sicilia, tra padre e figlio s’intrecciano appassionati colloqui, in cui si mettono a confronto le condizioni delle due realtà del Paese, del Nord e del Sud d’Italia e si sviluppa un’impietosa analisi delle trasformazioni che ha subìto la società italiana, aggredita dalla crisi economica e infiacchita dal degrado culturale e morale.

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