Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“PSEUDOLUS” DI PLAUTO CON MANLIO DOVÌ AL TEATRO ANTICO DI TINDARI

Un istrionico e “ingannatore” Manliò Dovì, nei panni di uno schiavo fedele e astuto, sarà il mattatore assoluto della commedia “Pseudolus”, prossimo appuntamento del Festival “Teatro dei Due Mari”, in scena mercoledì 19 agosto, ore 21.15, al Teatro Antico di Tindari

18/08/2015 - Tratto dalla celebre opera di Plauto e diretto da Walter Manfrè, è uno spettacolo dal forte effetto comico che si sviluppa nel confronto/scontro tra il servo poeta organizzatore dell’intrigo, Pseudolo, e il perfido Ballione. La trama narra delle mire di Calidoro, che vuole appropriarsi dell’amata cortigiana Fenicia, già promessa a un soldato macedone in cambio di venti mine. Per raggiungere il suo scopo interpella il fedele Pseudolo, il quale escogiterà mille stratagemmi per liberare la ragazza e coronare il sogno d'amore del padroncino.

L'opera, considerata una delle più riuscite del commediografo romano, fu composta e rappresentata per la prima volta in occasione dei Giochi Megalesi del 191 a. C. e contiene alcune delle caratteristiche principali della scherzosità plautina, come la presenza di elementi metateatrali e la funzione narrativa delle parti cantate, affidate per l'occasione all'estro di Giacomo Zumpano, autore delle musiche.

«In questa commedia – si legge nelle noti di regia - possiamo notare come Plauto si identifichi in maniera molto forte con Pseudolo, l’unico personaggio a essere ben caratterizzato, a differenza degli altri attori che appaiono in scena solo per pochi istanti all’interno di un atto. Sono presenti infatti molti soliloqui del servo in cui è lo stesso autore a spiegare l’andamento della commedia, utilizzando queste parti per illustrare la propria poetica».
Grande protagonista dello spettacolo sarà l'attore e cabarettista palermitano Marco Dovì, perfettamente a suo agio in una commedia che, come nella migliore tradizione plautina, affida la propria comicità non a un'azione serrata ma piuttosto ai dialoghi, alla mimica, a ripetuti scambi di persona nonché alle beffe e a esilaranti giochi di parole.

Nato a Palermo nel 1964, Dovì debutta in tv nel 1986 partecipando alla trasmissione Fantastico, condotta da Pippo Baudo. L'anno successivo entra a far parte del Bagaglino e diviene noto al grande pubblico grazie alle sue indubbie doti di imitatore (fra le sue imitazioni più riuscite si ricordano quelle di Cossiga, Sgarbi e Fassino).

Siciliano come Dovì, ma originario di Messina, nella sua lunga carriera l'attore e regista Walter Manfrè ha messo in scena tantissimi spettacoli di successo dividendo le sue creazioni in due principali filoni: opere sul terreno della tradizione e messinscene all'insegna della sperimentazione. Fra i suoi lavori più importanti spicca La Confessione, che dal 1994 ad oggi è stata rappresentata nei palcoscenici più importanti di tutto il mondo.
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DATI IN BREVE E CAST:

Mercoledì 19 agosto ore 21,15
Teatro Antico di Tindari
"Pseudolus" da T.M. Plauto
con Manlio Dovì
Domenico Pantano
e Marco Prosperini
Musiche originali di Giacomo Zumpano
Scene di Antonio Panzarella
Costumi di Cabiria D’Agostino
Regia di Walter Manfrè

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