Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

EUROPA DELLE BANCHE: IL PICCOLO AYLAN E LA BESTIALITÀ DI GOVERNANTI ASSETATI DI POTERE E DENARO

6 settembre 2015 – Europa spaccata sull’emergenza immigrati. Stati indisponibili ad intervenire e a farsi carico delle quote che ciascun Paese ha il dovere di assumersi. L’inversione di rotta della Germania è un segnale comunque positivo, seppure costituisca la trovata strategica della cancelliera Angela Merkel, timorosa di offrire alle destre nazionaliste argomenti favorevoli, fattori di ribellione e crescita. La Commissione europea, tuttavia, non riesce a trovare un accordo sulle quote di profughi che ciascun Paese membro dovrà accogliere. Pure la Croazia (dove però nessuno sembra interessato ad andare) è disposta a discuterne, come dichiarato dal premier croato, Zoran Milanovic, che ha criticato aspramente il muro eretto dall'Ungheria al confine con la Serbia.

Le immagini strazianti del piccolo Aylan sulla spiaggia di Bodrum, morto assieme al suo fratellino Galip, sembrano avere commosso i governati di alcuni Paesi europei al punto da ribaltare scelte e atteggiamenti, inducendoli ad accogliere i profughi e i migranti, nel nome di un Dio che grida misericordia.

Aylan, il bimbo di tre anni annegato nel tentativo di raggiungere Kos, fotografato esanime sulla battigia a Bodrum, è diventato il simbolo della tragedia dei migranti, facendo capire che prima delle banche, prima della politica dei partiti, prima del potere, c’è la vita e c’è la pace: persone che vogliono vivere e magari trovare in Germania, Austria, Svezia o Italia il proprio futuro di pace e di lavoro.

Allo stesso modo – però – non hanno commosso le immagini e le notizie delle tante persone morte suicide per i debiti, per la disperazione, per avere perso il posto di lavoro a 50 o 60 anni, per non essere riusciti a fare fronte ai debiti, al fallimento dell’azienda, alla chiusura del loro negozio…
Arriverà, allora, un momento in cui questa Europa delle banche capirà che al di sopra del denaro (e del debito) c’è la vita, la dignità dei popoli e delle persone… Lo capirà mai? Ci vorrà la foto terrificante di un'altra piccola vittima del potere e dell’ingordigia umana?

Vorrà mai questa Europa delle banche ammettere che il debito pubblico è in buona parte l’esito nefasto di condotte governative sciagurate, colpa di governanti biechi e corrotti, conseguenza della pantagruelica fame di denaro che il potere ha per nutrirsi e nutrire clientele e partiti politici, programmi aziendali e conti personali o comunque privati?

La riduzione del debito pubblico non è nelle mani della gente (che è invece costretto a pagare), cui viene fatto carico, ma nelle mani dei Paesi, dei governanti attuali, e dell’Europa delle banche. Aylan, il bimbo di tre anni annegato per fuggire dalla guerra e dalla bestialità di governanti assetati di potere e denaro, vinca da lassù l'indifferenza dei potenti.

Aylan è vivo nella nostra coscienza e nei nostri cuori. Ma non nelle 'cavità' delle banche!
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Immagine Aylan: bimbo17-kKrD-U106011253672263W-428x240@LaStampa.it

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