Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MONTEROSSO: SALVA LA SEGRETARIA GENERALE DELLA REGIONE CONDANNATA: IL DOLO C’È E NON C'E'

Palermo, 23 set. 2015 - L'Ars 'salva' Patrizia Monterosso, dichiarandosi non competente sul caso della segretaria generale della Regione condannata dalla Corte dei Conti per danno erariale. Cassata, dunque, la mozione del Movimento cinque stelle, tra le proteste e le grida dei deputati: "Vergogna, vergogna". Gia' prima del voto sull'ammissibilita' del testo (respinta con 39 voti contrari, 18 favorevoli e 3 astenuti), il governatore Rosario Crocetta aveva difeso e blindato la sua fedelissima: "La legge prevede che per la risoluzione del contratto di un dirigente ci debba essere il dolo, e nel caso di Patrizia Monterosso non c'e'. Io mi troverei a seguire una indicazione che non posso disporre". La super dirigente e' stata condannata dai magistrati contabili al pagamento di quasi 1,3 milioni di euro in riferimento agli extrabudget non dovuti ma versati agli enti della formazione professionale.

Contro l'amissibilita' della mozione sono intervenuti i capigruppo Pd e Udc, Antonello Cracolici e Mimmo Turano, secondo cui la questione non e' materia dell'Ars, ma di stretta competenza del governo. Di avviso diverso i presentatori del testo, i parlamentari del Movimento 5 Stelle che sottolinea come la mozione "non sia un atto vincolante, ma di indirizzo. Non e' un fatto personale - dice il capogruppo Giorgio Ciaccio - ma di tenuta e di dignita' delle istituzioni. C'e' una condanna definitiva che e' un fatto grave e che incrina i criteri di trasparenza e imparzialita' che tocca il vertice piu' alto dell'amministrazione. Il dibattito in Aula e' doveroso, anche se Crocetta mi ha detto che in caso di rimozione della dirigente, era pronto a nominarla assessore". A votare a favore dell'ammissibilita', oltre i dodici deputati M5S, un deputato Mpa e cinque di Forza Italia. (AGI) .

Così sul sito del Movimento 5 Stelle Sicilia:

La mozione anti Monterosso si ferma sulla porta di sala d’Ercole. “Dopo essersi inginocchiato davanti a Renzi col “no” ai referendum – dicono i deputati del M5s all’Ars – il parlamento si genuflette davanti al segretario generale della Regione, impedendo all’aula di entrare nel merito della mozione che mirava a rimuoverla”.

“Prendiamo atto – dice il capogruppo Giorgio Ciaccio – che oggi la democrazia qui dentro ha conosciuto una delle pagine più nere della sua storia. L’aver soffocato il dibattito su una questione importantissima come la permanenza ai piani più alti della Regione di un soggetto condannato pesantemente dalla Corte dei conti in via definitiva non è certo un fatto per il quale i parlamentari potranno gonfiarsi il petto. Crocetta aveva il dovere morale di rimuoverla già dopo la condanna in primo grado, visto che la pronuncia della Corte dei conti è tutt’altro che una banale multa come il presidente stesso ha sostenuto”.

“Sapevamo – continua Ciaccio – che la mozione non avrebbe avuto vita facile in aula, ma che fosse assassinata in culla non era scontatissimo, anche se con la maggioranza in espansione permanente effettiva che riscontriamo ogni giorno qui dentro per tenere in piedi un governo inesistente e insignificante, c’era effettivamente da aspettarsi di tutto. I siciliani ne prendano atto, finché il fulcro di ogni discussione saranno le poltrone e i rimpasti, per la Sicilia non ci sarà nessuna speranza. Tornare alle urne è l’unica soluzione”.

Fonti: Agi Sicilia, Movimento 5 Stelle Sicilia 
Foto: sito Movimento 5 Stelle Sicilia 

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