Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

USURA: LA SICILIA AL TERZO POSTO, IN AUMENTO LA PIAGA DEGLI STROZZINI

Mestre 26 settembre 2015 - “Con la forte contrazione dei prestiti bancari avvenuta in
questi ultimi anni, soprattutto nei confronti delle imprese di piccola dimensione, esiste il pericolo che il fenomeno dell’usura, soprattutto al Sud, assuma dimensioni preoccupanti. Un crimine invisibile che rischia di minare la tenuta finanziaria di moltissime attività commerciali ed
artigianali”. La denuncia è sollevata da Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA: tra la fine di giugno del 2011 e
lo stesso periodo del 2015, l’ammontare degli impieghi bancari alle imprese è diminuito di 104,6 miliardi di euro, mentre il numero di estorsioni e di delitti legati all’usura denunciato dalle forze dell’ordine all’Autorità giudiziaria è aumentato in misura esponenziale. Se nel 2011 le denunce
di usura erano 352, nel 2013 (ultimo dato disponibile) sono salite a 460 (+30,7 per cento); le estorsioni, invece, sono passate da 6.099 a 6.884 (+12,9 per cento).

Nell’ultimo indice del rischio di usura, che da oltre 15 anni
l’Ufficio studi della CGIA provvede a calcolare, si evince
come tale fenomeno abbia assunto dimensioni
preoccupanti soprattutto nel Mezzogiorno. Nel 2014, infatti,
la Campania, la Calabria, la Sicilia, la Puglia e la Basilicata
sono state le realtà dove la “penetrazione” di questa piaga
sociale/economica ha raggiunto i picchi maggiori.

Rispetto ad un indicatore nazionale medio pari a
100, la situazione più critica si presenta in Campania:
l’indice del rischio usura è pari a 155,1 (pari al 55,1 per
cento in più della media Italia), in Calabria a 146,6 (46,6
per cento in più rispetto alla media nazionale), in Sicilia si
ferma a 145,3 (45,3 per cento in più della media Italia), in
Puglia a 136,3 (36,3 per cento in più della media
nazionale) e in Basilicata il livello raggiunge quota 133,2
(33,2 per cento in più della media Italia).

CLASSIFICA REGIONI INDICE DI
RISCHIO DI USURA LIVELLO
1 Campania 155,1 molto alto
2 Calabria 146,6 alto
3 Sicilia 145,3 alto
4 Puglia 136,3 alto
5 Basilicata 133,2 alto
6 Molise 126,0 alto
7 Abruzzo 118,7 alto
8 Lazio 109,5 medio
9 Valle d'Aosta 105,8 medio
10 Umbria 103,6 medio
11 Marche 103,3 medio
12 Sardegna 100,9 medio
13 Emilia-Romagna 96,9 medio
14 Toscana 89,7 medio
15 Piemonte 86,4 basso
16 Lombardia 82,2 basso
17 Liguria 80,9 basso
18 Veneto 73,2 basso
19 Friuli-Venezia Giulia 72,8 basso
20 Trentino-Alto Adige 47,6 molto basso
ITALIA 100,0

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati ISTAT, Banca d'Italia e Infocamere
MAPPA INDICE DEL RISCHIO USURA 2014
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati ISTAT, Banca d'Italia e Infocamere
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Foto: usurabancariaitalia.it

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