Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ANAS, ARRESTI ECCELLENTI SULLA STRADA DELLE TANGENTI, ARMANI INCONTRA LA STAMPA

Oltre 90 le perquisizioni effettuate in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo, con il supporto anche dei Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza alle sedi di Bari, Arezzo, Catanzaro, Catania, Gorizia, Cosenza, Padova, Messina, Siracusa, Udine, Torino, Vercelli e Venezia

Roma, 22 ottobre 2015 - Dalle prime ore dell'alba, circa 300 finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo n.10 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di n.5 dirigenti e funzionari di ANAS SPA (Direzione Generale di Roma), n. 3 imprenditori, titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, n.1 avvocato e Luigi Meduri, già sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e Presidente della Regione Calabria alla fine degli anni ‘90. Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta delle risultanze delle investigazioni esperite dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma.

L'ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri, attuale componente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, dal 1999 al 2000 presidente della Regione Calabria, deputato nella XIV legislatura (Margherita Ulivo) e, dal maggio 2006 al maggio 2008, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture (governo Prodi).

Meduri avrebbe sostenuto le illecite richieste degli imprenditori Bosco Lo Giudice e Costanzo, si sarebbe interessato per la corresponsione di indebite provviste di denaro da parte di questi ultimi in favore dei dipendenti pubblici investigati e avrebbe, inoltre, richiesto all’Accrglianò l’assunzione e/o la riconferma dell’impiego presso Anas di due geometri di suo diretto interesse.

Sono 31 gli indagati coinvolti nell'odierna operazione di polizia, convenzionalmente denominata DAMA NERA, che ha consentito di disarticolare una vera e propria cellula criminale, costituita da dirigenti e funzionari "corrotti" di ANAS SPA i quali - abusando dei poteri derivanti dall'incarico ricoperto nell'ambito della predetta azienda pubblica - sono riusciti ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo nazionale, in alcuni casi con l'intervento di un "colletto bianco" (un avvocato di Catanzaro) e del citato esponente politico.
Sulla scorta dei consistenti elementi probatori raccolti, in data odierna, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Roma – Gico hanno dato esecuzione ai seguenti provvedimenti emessi dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica di Roma: ordinanza di custodia cautelare personale, in carcere e agli arresti domiciliari, a firma del Gip Giulia Proto, nei confronti di:
1. Antonella Accroglianò, 54 anni (carcere); 2. Oreste De Grossi, 59 anni (carcere); 3. Sergio Serafino Lagrotteria, 48 anni (carcere); 4. Giovanni Parlato, 48 anni (carcere); 5. Antonino Ferrante, 54 anni (carcere); 6. Eugenio Battaglia,53 anni (domiciliare); 7. Concetto Albino Bosco Lo Giudice, 52 anni (domiciliare); 8. Francesco Domenico Costanzo, 53 anni (domiciliare); 9. Luigi Giuseppe Meduri, 73 anni (domiciliare); 10. Giuliano Vidoni, 70 anni (domiciliare). 
Nel dettaglio, gli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) della G. di F. di Roma, mutuando moduli investigativi utilizzati per il contrasto alla criminalità organizzata, hanno condotto complesse ed articolate attività investigative, poste in essere attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e video riprese, integrate dalle classiche, ma sempre efficaci, attività di polizia giudiziaria (appostamenti e pedinamenti), all'esito delle quali sono stati accertati determinanti indizi di reità in ordine a plurime fattispecie di reato, quali associazione per delinquere, corruzione per l'esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e voto di scambio.

Antonella Accroglianò, dirigente responsabile del Coordinamento tecnico amministrativo di Anas, che secondo gli investigatori sarebbe da ritenersi figura centrale, avrebbe visto la fattiva compartecipazione di ulteriori dirigenti dell’azienda pubblica, quali Oreste De Grossi (dirigente responsabile del Servizio incarichi tecnici della Condirezione generale tecnica), Sergio Serafino Lagrotteria (dirigente Area progettazione e nuove costruzioni) nonché di funzionari “di rango minore”, quali Giovanni Parlato e Antonino Ferrante, tutti oggi destinatari di provvedimento restrittivo.

La condotta illecita posta in essere si è concretizzata nello sblocco di contenziosi in essere con l’Anas, nella velocizzazione delle pratiche inerenti i relativi pagamenti, nella disapplicazione di penali ed, ancora, nel favorire l’ottenimento di fondi illecitamente maggiorati. In altri termini, le investigazioni esperite hanno consentito di accertare come i predetti dipendenti pubblici si siano esclusivamente occupati di curare e favorire l’interesse particolare di imprenditori con cui, per ragioni d’ufficio, si interfacciavano, a completo discapito dell’interesse generale, riguardante la corretta edificazione di opere pubbliche strategiche per la collettività.

Per l’illecito servizio prestato, è stato ampiamente documentato come i dipendenti dell’Azienda abbiano ottenuto provviste corruttive in danaro ovvero richiesto l’assunzione di persone “a loro vicine” e/o l’affidamento di lavori in sub appalto a soggetti agli stessi riferibili. Meritevole di menzione è il linguaggio criptico utilizzato nel descrivere le dazioni di denaro, definite alternativamente “libri”, “topolini” o “medicinali/antinfiammatori”.

Gli autori degli episodi di corruzione, nei confronti dei nominati pubblici ufficiali, sarebbero:

Concetto Albino Bosco Lo Giudice e Francesco Domenico Costanzo, noti imprenditori di origini catanesi, oggi destinatari di provvedimento restrittivo, a cui sono riferibili le società di rilievo nazionale Tecnis spa e Cogip infrastrutture spa, entrambe con sede legale a Tremestieri Etneo (Catania).

Sul punto, assolutamente evidenti ed inequivocabili gli immorali principi che ispirano la A. nello svolgimento del suo incarico dirigenziale:

(a) tanto da offrire, in un esplicito do ut des, il suo sostegno ad un altro dipendente ANAS ("...come si dice... sono una sua ammiratrice io... UNA SUA SPONSOR... spero di esserlo anche in futuro...");
(b) ovvero a far intendere, ai sodali P. G. e F. N., i suoi illeciti propositi ("...speriamo di tenerci forte come abbiamo fatto fino ad adesso.. e di fare tutti un saltino in avanti per poterci aiutare... perché quello è poi lo scopo.. capito? che chi.. io sono stata abituata in questo modo.. chi cresce, chi fa un salto in avanti, si porta gli altri dietro.. QUESTA È LA SCUOLA..."), soprattutto in relazione al recente cambio del top management di ANAS S.p.a.

Le conversazioni captate hanno consentito di far emergere come nel gruppo valesse la regola per la quale "...SE VIAGGI DA SOLO NON FAI NIENTE... chi ha cercato di viaggiare da solo, POI L'HANNO AZZOPPATO... perché, poi, alla fine, non ti riconoscono più...": in altre parole, trattavasi di un vero e proprio "sistema" criminogeno, specializzato e consolidato da anni.

La condotta illecita posta in essere si è concretizzata nello sblocco di contenziosi in essere con l'ANAS (ex art. 31-bis della cd. Legge MERLONI, ora previsto dall'art. 240 del c.d. Codice degli Appalti), nella velocizzazione delle pratiche inerenti i relativi pagamenti, nella disapplicazione di penali ed, ancora, nel favorire l'ottenimento di fondi illecitamente maggiorati. In altri termini, le investigazioni esperite hanno consentito di accertare come i predetti dipendenti pubblici si siano esclusivamente occupati di curare e favorire l'interesse particolare di imprenditori con cui, per ragioni d'ufficio, si interfacciavano, a completo discapito dell'interesse generale, riguardante la corretta edificazione di opere pubbliche strategiche per la collettività.

E’ stato effettuato un sequestro per equivalente delle somme corruttive allo stato accertate nei confronti di tutti i dipendenti pubblici infedeli, fino a concorrenza di 200.000 euro.

Per l'illecito servizio prestato, è stato ampiamente documentato come i dipendenti dell'Azienda abbiano ottenuto provviste corruttive in danaro ovvero richiesto l'assunzione di persone "a loro vicine" e/o l'affidamento di lavori in sub appalto a soggetti agli stessi riferibili. Meritevole di menzione è il linguaggio criptico utilizzato nel descrivere le dazioni di denaro, definite alternativamente "libri", "topolini" o "medicinali/antinfiammatori".

Oltre 90 le perquisizioni effettuate in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo, con il supporto anche dei Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza alle sedi di Bari, Arezzo, Catanzaro, Catania, Gorizia, Cosenza, Padova, Messina, Siracusa, Udine, Torino, Vercelli e Venezia.

Il Presidente di Anas Gianni Vittorio Armani ha incontrato questo pomeriggio giornalisti e operatori dell’informazione nel corso di una conferenza stampa organizzata presso la Direzione Generale in merito all'inchiesta della Procura di Roma che coinvolge alcuni dirigenti e funzionari della società.

Il video integrale su Youtube.

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