Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

PREFETTURE. ENNA RISCHIA DI PERDERE IL PRESIDIO DI LEGALITÀ, SI INTENSIFICA LA PROTESTA CONTRO LA SOPPRESSIONE DI 23 SEDI

Cgil Cisl Uil: “Il 30 ottobre assemblea al Viminale con Rsu e delegati delle Prefetture a rischio. Interesseremo parlamentari e amministratori locali”
Roma, 8 ottobre 2015 – S’intensifica la protesta delle federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil contro lo schema di decreto che taglierebbe 23 Prefetture sul territorio italiano. I sindacati lanciano infatti per il 30 ottobre prossimo una grande assemblea al Palazzo del Viminale, sede centrale del Ministero dell’Interno. Assemblea alla quale parteciperanno tutte le Rsu e tutti i delegati sindacali degli uffici territoriali del governo a rischio, ma che sarà allargata ai deputati e senatori eletti in quei territori, nonché ai sindaci dei comuni capoluogo di Provincia.

Dopo l’incontro con il sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci, che Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa definiscono “insoddisfacente”, e “le mancate risposte alle gravi preoccupazioni espresse, con numeri e dati, nel dossier consegnato al Governo, vogliamo richiamare la politica alle proprie responsabilità.
Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno: in 23 territori i cittadini rischiano di perdere il presidio di legalità e sicurezza che le Prefetture rappresentano.

Peraltro nel momento di massima emergenza rispetto a flussi migratori e prevenzione delle calamità. Senza parlare delle attività di contrasto a reati mafiosi, usura, estorsione, ecomafia e terrorismo. E allo stesso tempo più di 1.300 lavoratori restano nella completa incertezza sul futuro e sul futuro delle loro professionalità”.

“Per questo il 30 ottobre riuniremo tutti i rappresentanti sindacali e interesseremo in modo forte e diretto la politica nazionale e territoriale”, concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa. “Lo schema di decreto è sbagliato e deve essere ritirato. Siamo pronti a confrontarci sulla riorganizzazione dei servizi alle comunità locali, ma mai accetteremo che questo significhi meno presenza, meno protezione e meno attenzione alle persone e ai territori”.

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