Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CAMMY, L'AMORE AL TEMPO DEI BAMBINI: IL FUOCO CHIAMA GLI AMORI SINCERI

Cammy, l'amore al tempo dei bambini di Mimmo Mòllica, Formato Kindle
07/01/2016 - “E’ che quando io ero piccolina come te, nelle sere d’inverno stavamo tutti al braciere, coi nonni e coi genitori. E i bambini ascoltavano e non parlavano. I bambini non parlavano e i grandi manco, perché dormivano. Si addormentavano col calore del fuoco, della brace e del carbone. E noi ragazzi ascoltavamo il friggere del fuoco. Tu lo senti il fuoco che frigge? Pare che piange e invece ride, si lamenta, poi ride ancora e poi chiama. Chiama… (...) Poi, però, quando arriva la sera, veramente sera e il fuoco sa che i vecchi stanno di sicuro dormendo, allora no, il fuoco non chiama le persone che ci vogliono bene e a cui noi vogliamo bene. Chiama gli amori sinceri e quelli lontani e piange assieme a loro. A loro confida sogni e dispiaceri, gioie e speranze. E sai che ci dice? Ci dice: amurittu miu, ciatu della mia vita, sapessi oggi nella mia mente quanto ti ho portato, quanto ti ho stretto al mio cuore, quanto ti ho sentito cantare e respirare a fianco a me. Lo senti il fuoco che frigge? (...) Questo sono: bacetti. E io t’aspetto, t’aspetto. Io non mi stanco, perché lo so che poi vieni. Lo so che mi pensi e che mi scrivi. Ma non ti stancare, non ti stancare per me…. Io bene lo stesso ti voglio, pure se non mi scrivi… Ma se mi scrivi è meglio. Ah, lo vedi che rido? Lo senti. Io a te aspetto…”.

“Non vuoi confidarti, vero Cammy? Non merito il tuo cuore? Non ho accesso alla camera ardente del tuo passato, laddove giace la ragazza che non sei più e che non avresti mai voluto essere. La fanciulla che in troppi libri non letti ha suggellato la propria colpa, la pesantezza di una vita senza nocchiero? Cammy, Cammy… Ci sono carezze a questo mondo che si possono non dare. Ce ne sono altre che si possono non ricevere e poi ce ne sono una infinità che si possono non sapere, non immaginare nemmeno. E tanti cuori sanguinanti vanno per le piazze e le strade lasciando uno strascico di dolore che ciascuno ignaro calpesterà. I più avveduti e maligni lo scansano, affinché le loro scarpe menzognere non rimangano intrise di umori troppo impegnativi, che lasciano tracce indelebili e decretano condanne in terra e in paradiso. Questa è la vita, Cammy. E’ un romanzo non letto, una pagina non veduta o strappata prima del tempo, prima di distinguerne il rigo, prima di poterla amare come semplice pagina: né cartamoneta, né carta filigranata. Carta stellata, e basta… Carta da sogni e da verità. Carta su cui adempiere ai nostri doveri di esseri pensanti, su cui scolpire gioie e ricordi, dubbi e clamori, imprudenze e vanità. E rileggerne ogni giorno i colori, per vederli diversi, per scoprirne l’inganno, per suggellarne il potere”.

“L’amore è la cosa più giusta per i bambini. La cosa più giusta, Cammy. La più giusta! Le ingiustizie sono frutto del disamore, della colpa, del dolore ingoiato al posto del cibo divino che dovrebbe nutrire l’anima e farla crescere sana e libera. L’amore siamo noi che doniamo noi stessi alla vita e al mondo, senza pretendere niente in cambio, ma senza disperare… Perché non esisterebbe l’acqua se non ci fosse il deserto. E non ci sarebbe il deserto se il mondo non avesse disegni e progetti da accontentare. E dov’è l’ingiustizia? E’ l’arido deserto o sono la diga e il fiume? Qual è l’ingiustizia? Ecco perché l’amore: per potere bere l’acqua che ci manca e attraversare il mondo dai ghiacciai al deserto, generosi di dubbi e di certezze”.

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