Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

SCALDINO E IL GATTO: È IL CALORE DEL CUORE A RENDERE L’UOMO FELICE

“Scaldino e il gatto” di Mimmo Mòllica (Amazon), Formato Kindle. Uno scaldino scalda il cuore. Più del calore che scalda i piedi e le mani nelle notti d’inverno, è il calore del cuore e dell’anima a rendere l’uomo felice, sereno, innamorato. Così uno scaldino può essere un dono simbolicamente unico per dichiarare il proprio amore per l’altro e farne sentire il… calore. Un semplice scaldino, recipiente in metallo, in terracotta o in maiolica, dentro al quale - un tempo - si poneva brace incandescente o cenere calda, per scaldarsi

26 febbraio 2016 – Uno scaldino a lato, messaggero d’amore. Quanti miti da sfatare riguardo ai ‘trucchi’ per favorire davvero la fecondazione… Dalle pozioni a base di pene di lupo alle posizioni dell’amore per meglio favorire la penetrazione degli spermatozoi. Dicerie, superstizioni e false credenze sono sin dall'antichità alla base di un ‘dibattito’ empirico sui migliori metodi per aumentare la possibilità di rimanere incinte.

Eppure la storia e la leggenda attribuiscono al calore fisico, psicologico e sentimentale, un ruolo ‘strategico’ nella vicenda amorosa e perfino nella procreazione. Plinio il Vecchio nell'opera "Naturalis Historia", si sofferma sul ‘calore’, sulle qualità degli elementi e racconta che mentre regnava Tarquinio Prisco fosse “apparso all'improvviso nel suo focolare, dalla cenere, un organo genitale maschile e che la donna che era seduta lì, Ocresia, una prigioniera ancella della regina Tanaquilla, si sia d’improvviso ritrovata incinta. Sarebbe nato così Servio Tullio, successore al regno.

Ma più del calore che scalda i piedi e le mani nelle notti d’inverno, è il calore del cuore e dell’anima a rendere l’uomo felice, sereno, innamorato. Così uno scaldino può essere un dono simbolicamente unico per dichiarare il proprio amore per l’altro e farne sentire il calore: un semplice scaldino, recipiente in metallo, in terracotta o in maiolica, dentro al quale un tempo si poneva brace incandescente o cenere calda, per scaldarsi.
Chi è riuscito a creare un capolavoro come il gatto, ha acquisito il diritto di sbagliare tutto il resto. (Alessandro Morandotti)

Mary non avrebbe mai pensato che si possa uccidere qualcuno con un bacio, nè con un coltello, né con una fiala di cianuro nascosta tra i denti. Mary aveva ‘ucciso’ semplicemente poggiando le sue labbra su quelle dell’uomo che da ragazzo non poteva correre né giocare. “Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa, / non bere, / perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato”. Mary questo non poteva saperlo: "E l'anima d'improvviso prese il volo”. Solo Mary - perciò - conosce il segreto di colui che giace in un giardino di acacie.

Scuro e Scuretta, gatti in amore: ma lui non lo saprà forse mai

Ora l’ipocrisia era ancora una virtù e i duemila anni di Giuda non destavano nessuno stupore. Ora i gatti si falsificavano i pensieri, si mimetizzavano gli occhi, gli sguardi e l’espressione (se così era lecito chiamare l’inespressività dei loro volti).
Il soriano mostrava i denti ma solo in quanto li possedeva: non c’era minaccia, né ira, né vitalità apparente: elettroencefalogramma in falsopiano, non del tutto piatto per un pelo. E trattandosi di gatti il pelo conta. (…)
Se i gatti potessero parlare, non lo farebbero.
(Nan Porter)

L’immagine della memoria – però – non lasciava scampo. Nel guardare le fattezze di lei, nel percepire le volatili emanazioni, l’olezzo amoroso e carnale, il soriano s’era scontrato con un non so che di imperscrutato. S’era sorpreso a disegnare la foggia dell’amorosa compagna, a vagheggiarne le forme, la consistenza, il contatto, la schiena, la nuca pronta per l’assalto e l’intimità rosseggiante di umori e voluttà, di incolpevole, carognesco, incontenibile desiderio. (…)
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“Scaldino e il gatto” di Mimmo Mòllica (Amazon)
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