Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CROCETTA AVVIA INDAGINE INTERNA SUI TERRENI SVENDUTI, COME A FURNARI

Sulla vicenda del terreno svenduto a privati: Crocetta ha avviato una indagine interna nella Regione Siciliana per verificare quanti terreni del patrimonio regionale sono stati svenduti senza evidenza pubblica a privati, così come avvenuto scandalosamente a Furnari

Furnari (Me), 26/03/2016 - Apprendiamo con soddisfazione che il Presidente della Regione Rosario Crocetta ha avviato una indagine interna nella Regione Siciliana per verificare quanti terreni del patrimonio regionale sono stati svenduti senza evidenza pubblica a privati, così come avvenuto scandalosamente a Furnari. Apprezziamo la sua pronta telefonata del 25.03.2016 per apprendere dal sindaco di Furnari i dettagli della questione che è assurta agli onori della cronaca solo dopo il servizio di Gigi Pelazza e di Marco Occhipinti delle “Iene“.
Siamo costretti purtroppo ad evidenziare che il sindaco di Furnari aveva denunciato questi fatti con un esposto denuncia dell’1.12.2015, condiviso dalla Giunta Municipale di Furnari con atto deliberativo n.263/2015, con l’allegata documentazione, inviato via PEC in pari data al Presidente della Regione, all’Assessore Regionale all’Economia, all’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, all’ing. Capo del Genio Civile, al Procuratore della Corte dei Conti, al Procuratore Generale della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica di Messina, alla Procura della Repubblica di Barcellona P.G. e che, per quanto ci è dato conoscere, soltanto la Procura della Repubblica di Messina, ha aperto un’inchiesta sentendo, come persona informata dei fatti il denunciante sindaco di Furnari.

In particolare, in detto esposto denuncia si invitavano “ …le Autorità in indirizzo, nell’ambito delle rispettive competenze, a volere porre in essere tutti gli atti di indagine ed ispettivi finalizzati alla revoca ed annullamento, anche in autotutela, dei sopra indicati provvedimenti amministrativi che, in violazione delle norme vigenti, appaiono radicalmente illegittimi.”

Ancora siamo purtroppo costretti ad evidenziare che nel relativo giudizio instaurato dinnanzi al Tribunale civile di Messina ( n. 6821/2015 R.G.) l’avvocatura distrettuale dello Stato di Messina , ha strenuamente difeso l’operato illegittimo dei funzionari regionali che hanno venduto questo bene, con delle motivazioni risibili e prive di pregio che contrastano con norme imperative vigenti in materia di trasparenza, per le quali il Comune di Furnari assumerà altre iniziative a propria tutela.
Pertanto, se il Presidente della Regione correttamente sostiene che per vendere beni del pubblico demanio regionale occorre una deliberazione della Giunta di governo è bene che si vada a leggere queste singolare (ed omissiva) interpretazione delle norme vigenti in materia operata dall’Avvocature distrettuale dello Stato di Messina che dovrebbe difendere solo gli interessi della Regione Siciliana ed il rispetto di procedure trasparenti, ma non l’operato di chi ha violato precise norme imperative.
A questo punto ci si pone una domanda: ma in Italia ed in Sicilia, solo le “Iene” riescono a fare scoop e notizia?

Così è anche avvenuto per la discarica di Mazzarrà, quando reiteratamente si è chiesto a gran voce il rispetto del diritto alla salute dei cittadini di Furnari e tante istituzioni si sono girati dall’altra parte, mentre si consumavano disastri ambientali e si dilapidavano pubbliche risorse che adesso pagheranno i contribuenti.

Ed ancora oggi sono a rischio i pozzi dell’acqua e delle matrici ambientali del territorio poiché nell’invaso non è stata intrapresa alcuna dovuta azione di bonifica financo progettuale, visto che gli autori dello scempio ambientale sono scappati con la cassa del reggimento,cosicchè allo stato la discarica oggetto di sequestro viene graziosamente affidata in custodia allo stesso direttore della discarica(privo dei necessari titoli e qualifiche) che precedentemente ha abbancato rifiuti in area non autorizzata con evidente possibile causa di interferenza con le indagini in corso.
Ormai in Sicilia si muove qualcosa solo quando un fatto è rilevante sotto il profilo mediatico. Poi, scoppiato il caso, nella visibilità mediatica si buttano tutti.
Quindi, sulla scorta di quanto accaduto per il terreno demaniale svenduto, malgrado il pericolo esistente, anche per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, bisognerà rivolgersi anche alle”Iene”!

Avv. Mario Foti
sindaco di Furnari

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