Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

MESSINA, SGOMINATA BANDA DI CATANESI CHE AVEVA SEQUESTRATO UN PASTICCIERE PER UN DEBITO

Messina, sgominata dai Carabinieri banda di catanesi che aveva prelevato forzatamente a Pomezia (Roma) un pasticciere, per non aver ottemperato ad un debito: arrestate agli imbarcaderi della Caronte 8 persone per sequestro di persona a scopo di estorsione in corcorso
Messina, 5 marzo 2016 - I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina nella nottata hanno arrestato otto malviventi di Catania che avevano messo in atto un sequestro di persona ai danni di un pasticciere 63enne di origini siciliane, residente a Pomezia (Roma). L’uomo, nel primo pomeriggio del 3 marzo 2016, mentre si trovava nei pressi della sua abitazione in località Torvajanica, è stato avvicinato con una scusa da due soggetti che, dopo averlo prelevato contro la sua volontà dall’abitazione, con violenza erano riusciti a caricarlo a bordo di una vettura e, seguiti da complici a bordo di altra autovettura, si erano allontanati velocemente. A dare l’allarme alcuni cittadini che segnalavano al 112 che si stava verificando una colluttazione, tanto che i Carabinieri intervenivano tempestivamente sui luoghi segnalati, ricostruendo immediatamente la reale natura del fatto.

Le immagini delle telecamere presenti nella zona hanno subito permesso ai Carabinieri della Compagnia di Pomezia di individuare con precisione i mezzi impiegati per il reato, ovvero due autovetture Mercedes classe “B”, nonché la direzione di marcia, considerato che dalla consultazione dei transiti autostradali erano risultate in movimento da nord a sud lungo l’autostrada .
E’ iniziata così una vasta attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri, la quale ha consentito di individuare i mezzi mentre percorrevano il tratto calabro dell’autostrada A/3.

Le autovetture sono state intercettate nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, dove alle due Mercedes si aggiungeva una Fiat Punto con a bordo altri complici. I militari dell’Arma, a questo punto, notavano che la vittima veniva trasferita, sempre con violenza, sulla Fiat Punto e che le tre autovetture si imbarcavano su una nave della società Caronte dirette in Sicilia.
Così, quando le tre vetture sono sbarcate , i Carabinieri, decidevano di intervenire bloccandole lungo il percorso di uscita dell’area portuale, immobilizzandone gli occupanti e liberando l’ostaggio, visibilmente scioccato e con delle contusioni.

I malviventi sono stati identificati in:
1. CUFFARI Francesco, nato a Catania il 06.02.1987;
2. FERRARA Gaetano, nato a Catania il 16.10.1987;
3. GUERRERA Marco, nato a Catania il 14.09.1987;
4. GUGLIELMINO Simone, nato a Catania il 29.01.1993;
5. PERNA Francesco Maurizio, nato a Catania il 31.05.1978;
6. SANTANGELO Antonino Ivano, nato a Catania il 13.10.1989;
7. SARDO Luca Davide, nato a Catania il 02.02.1990;
8. ZANTI Concetto, nato a Catania il 06.07.1964,
tutti già noti alle Forze dell’Ordine.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri il movente dell’azione delittuosa andrebbe ricondotto al tentativo dei malviventi di ottenere la restituzione di un debito di oltre 100.000 euro contratto, per motivi in corso di accertamento, dalla famiglia dell’ostaggio, il cui rapimento, dunque, era finalizzato a ottenere il recupero della predetta somma.
Al termine delle formalità, tutti gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Messina-Gazzi con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso.





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