Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

STRAGE DI VITTORIA: RIGETTATI DALLA CASSAZIONE I RICORSI BILIZZI E GAMMINO, CONFERMATA LA CONDANNA A 12 ANNI

Si conclude così definitivamente il terzo processo a carico dei responsabili della strage di Vittoria. All'udienza presenti per le parti civili l'avv. Enrico Schembari per il comune di Vittoria, l'avv. Daniele Drago per i parenti delle vittima Motta, e l’avv. Nicosia in rappresentanza di 14 parti civili
Vittoria (Rg), 24/09/2016 - Ieri la V sezione della corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi di Bilizzi Carmelo e Gammino Gianluca, confermando la condanna a 12 anni ciascuno, emessa l'anno scorso dalla corte di Assise di Appello di Catania. Si conclude così definitivamente il terzo processo a carico dei responsabili della strage di Vittoria. All'udienza eravamo presenti per le parti civili l'avv. Enrico Schembari per il comune di Vittoria, l'avv. Daniele Drago per i parenti delle vittima Motta, e il sottoscritto in rappresentanza di 14 parti civili dei familiari di Ottone, Salerno e Nobile.

Era importante, e su questo ho insistito nella difesa depositata con comparsa scritta conclusionale in Cassazione, che i concessi benefici della legge sui pentiti non vanificassero il senso della pena nei confronti di efferati assassini che erano già stati condannati alla mite pena di 12 anni e volevano che tale condanna venisse ulteriormente ridotta a 7. Avrei ritenuto un vero insulto alle vittime questa ulteriore riduzione di pena e quindi considero positivo che la Cassazione abbia rigettato le loro richieste ed abbia confermato almeno la pena a 12 anni di carcere. Queste ultime due condanne, ripeto troppo miti per due pluriomicida anche se collaboranti - e molto ci sarebbe da riflettere sull'eccesso di premialità di cui a volte godono per la legge sui pentiti - si aggiungono a quelle per ergastolo gia comminate nei precedenti processi ai vari Piscopo, Mangione, La Rocca, Emanuello.



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