Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

BOMBA TRA I POMODORI A MESSINA, NON È UNO SCHERZO

Consegna un ordigno da mortaio a una Gazzella dei Carabinieri trovata nell’orto.
Potrebbe sembrare una storiella inventata giusto per scambiare allegramente qualche chiacchiera, quanto accaduto nella mattinata di ieri ai Carabinieri del Nucleo Radiomobile. Era in corso un posto di controllo in Via Comunale Santa Lucia, quando, scoccate da poco le 10.30, i militari notavano una vecchia Alfa Romeo che si dirigeva verso di loro suonando il clacson per attirare l’attenzione. Giunto nei pressi dei Carabinieri, il conducente, un 70/enne pensionato messinese, accostava il mezzo sul ciglio della strada, scendeva dal veicolo e chiedeva chiarimenti ai militari su un oggetto che, poco prima rinvenuto nell’orto mentre coltivava il terreno, aveva caricato in macchina proprio per farlo esaminare da “occhi” competenti.

Conduceva così i Carabinieri verso la propria vettura, apriva la portiera posteriore e, lasciando sbigottiti i militari, mostrava loro una bomba da mortaio posta accanto al raccolto della giornata.
Chiaramente i militari si rendevano subito conto del potenziale pericolo rappresentato dall’ordigno, anche perché, a dire del pensionato, l’arma era stata colpita involontariamente più volte con gli arnesi da lavoro durante la coltivazione del terreno.

Venivano immediatamente chiamati i rinforzi, mentre il pensionato veniva allontanato dal mezzo, per quanto costui, evidentemente non conscio del pericolo, suggeriva candidamente di liberarsi della bomba buttandola in una delle fiumare che caratterizzano quell’area, rendendosi addirittura disponibile a provvedere personalmente allo “smaltimento”. L’area veniva immediatamente isolata e i mezzi del Nucleo Radiomobile e della Compagnia di Messina Sud, giunti in forze, bloccavano l’accesso sulla Via Comunale Santo e Beppe Alfano, rendendo la zona interdetta al transito.
Giungevano così gli artificieri che provvedevano a rendere l’ordigno inoffensivo, qualificandolo come una bomba da mortaio da 81 mm.
Scampato il pericolo, dopo poco più di un’ora la zona veniva riaperta al transito.

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