Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“DOV’È TUO FRATELLO?”, INCONTRO DI PREGHIERA A MESSINA

Sabato 3 dicembre 2016 - ore 21.00 Chiesa “S. Maria di Porto Salvo” - Messina
29/11/2016 – Sabato 3 dicembre, alle ore 21.00, a Messina, nella chiesa “S. Maria di Porto Salvo”
(viale della Libertà – fronte Fiera), si terrà un incontro di preghiera presieduto
dall’Amministratore apostolico Mons. Benigno Luigi PAPA, voluto dall’Ufficio diocesano
Migrantes e preparato con la collaborazione della Parrocchia “S. Maria dell’Arco” e delle
Comunità etniche cattoliche. Vuole essere un momento di preghiera e di riflessione per
ricordare tutti quei migranti che ogni giorno sono costretti a scappare dai propri Paesi e i
tanti di loro che nel viaggio della speranza perdono la vita; tutti quei migranti ridotti in
schiavitù negli ambienti di lavoro; le donne straniere vittime della tratta a scopo sessuale;
tutte le persone coinvolte dalla mobilità umana, che spesso vedono negati e calpestati i loro
diritti.

Papa Francesco, nell’omelia pronunciata a Lampedusa, ha richiamato l’impegno a
prendersi cura e non rimanere indifferenti di fronte a tutta questa umanità sofferente:
“«Dov’è il tuo fratello?», la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio. Questa non è
una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi. Quei nostri
fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di
pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte.
Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano
accoglienza, non trovano solidarietà! E le loro voci salgono fino a Dio!”.
Questi fratelli interpellano la Chiesa e la società civile, che si devono impegnare a
ripensare nuove forme di accoglienza, a costruire una Città capace di vivere, attraverso gesti
concreti, i valori della solidarietà e della condivisione.
All’incontro parteciperanno, e ci aiuteranno a pregare, i rappresentanti di altre
religioni.

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