Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

PENSIONATI: NELLE ISOLE UN RISCHIO DI POVERTÀ TRIPLO CHE AL NORD

15/12/2016 - L’Istat pubblica i dati sulle 'Condizioni di vita dei pensionati'. Cresce la spesa sanitaria (+15 miliardi in 10 anni) e aumenta del 3,9% tra il 2013 e il 2014 la spesa delle famiglie per servizi sanitari e per la salute. La speranza di vita alla nascita che per i maschi è pari a 80,2 anni (era 79,8 nel 2013), per le femmine è pari a 84,9 anni (84,6 anni nel 2013). L'età media degli italiani nel 2014 è 44,4 anni. L’Istat rileva nell'ultimo rapporto pubblicato sulle condizioni di vita degli anziani che nel 2015 diminuiscono i pensionati, che sono 16,2 milioni, 80 mila in meno rispetto al 2014, che diventano 600mila in meno sul 2008. Aumenta però il reddito pensionistico lordo, che nel 2015 risulta pari a 17.323 euro, 283 euro in più all'anno precedente. Altro dato evidenziato è la percentuale delle pensioni di invalidità al Sud, che è doppia rispetto a quella del Nord.
Le pensioni di vecchiaia rappresentano il 59% del totale delle pensioni erogate al Nord e solo il 40,3% di quelle del Sud. Per le pensioni di invalidità totali l'incidenza al Mezzogiorno è invece circa il doppio di quella rilevata nelle regioni del Nord: 8,3% contro 3,8% per le pensioni di invalidità ordinaria; 20,3% contro 10,7% per quelle di invalidità civile”.

Le donne sono il 52,8% e ricevono in media importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli maschili.

Tra le famiglie con pensionati le meno esposte al rischio di disagio economico sono quelle in cui è presente un pensionato che cumula redditi da lavoro e almeno un altro componente occupato (il rischio di povertà è al 3,9%), mentre le più vulnerabili sono costituite da pensionati senza altri redditi da lavoro che vivono con familiari non occupati (29,7%).

Le famiglie di pensionati del Sud e delle Isole hanno un rischio di povertà circa triplo di quello delle stesse famiglie del Nord e circa doppio di quelle del Centro. L’indice di grave deprivazione conferma le evidenze emerse con il rischio di povertà, mostrando una maggiore distanza tra le condizioni di vita delle famiglie di pensionati residenti nel Mezzogiorno e quelle appartenenti alle altre due aree del Paese.

Commenti