Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

SFIDUCIA AD ACCORINTI, LE ACLI: “ESAURITA OGNI FUNZIONE POSITIVA DELLA GIUNTA COMUNALE ATTUALE”

Le ACLI Messinesi attraverso il loro Presidente Provinciale, Antonio Gallo, si esprimono sulla questione della sfiducia al Sindaco Accorinti.
Messina, 14 febbraio 2017 - Le ACLI ritengono esaurita ogni funzione positiva della giunta comunale attuale. L’Amministrazione in carica nasce dal connubio, al ballottaggio del 2013, tra le aree più conservatrici del mondo politico messinese, le aree che rappresentano politicamente la rabbia e la ripicca e l’integralismo fideistico tipico dei gruppi che hanno sostenuto fin dall’inizio l’attuale primo cittadino. Non vale la pena ricordare le inadempienze o i fallimenti amministrativi perché già sottolineati autorevolmente da altri, quanto evidenziare il richiamo al dialogo, affermato platealmente, ma negato nei fatti a causa di una cultura politica caratterizzata dal plebiscitarismo e quindi sostanzialmente antidemocratica.

Il dialogo, che è nella più autorevole cultura politica di alcuni grandi del nostro tempo ( Moro, Berlinguer, Pertini etc.), significa avere la capacità di individuare piattaforme programmatiche e politiche con le forze più affini e con i grandi soggetti popolari, non già proporre peraltro inciuci indistinti che mettano insieme destre e sinistre che rappresentano modi di vedere contrapposti anche programmaticamente. L’auspicio è quindi che il Consiglio Comunale ascolti la società civile e provi a recuperare una legittimità perduta, sfiduciando senza riserve un’esperienza amministrativa di cui diamo un giudizio fortemente negativo.

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