Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

OPERAZIONE SCALA REALE: DROGA E ARMI A VOLONTÀ, ARRESTI E SEQUESTRI A MESSINA

 Messina, 13 luglio 2017 - Nelle prime ore odierne, il Comando Provinciale Carabinieri di Messina, nel territorio di questa provincia e in quelle di Reggio Calabria e Vibo Valentia, ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Messina e da quello del locale Tribunale per i Minorenni, su richiesta rispettivamente della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo peloritana e della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, nei confronti di 12 soggetti (8 dei quali verranno ristretti in carcere, 2 sottoposti agli arresti domiciliari, 1 minore ristretto presso Istituto Penale Minorile e 1 minore collocato in una struttura comunitaria), ritenuti responsabili – a vario titolo – di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti anche a minori, nonché detenzione illegale di armi da fuoco.

Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa attività d’indagine sviluppata, sin dal mese di settembre del 2016, dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, che ha consentito di individuare vertici e affiliati ad una compagine di narcotrafficanti collegata alle articolazioni territoriali della ‘ndrangheta reggina e vibonese, che gestiva una larga fetta dello smercio di marijuana e cocaina nella zona di Patti e nei centri vicini. La clientela del gruppo criminale, per una precisa scelta di strategia commerciale, era quasi interamente costituita da minorenni di ogni ceto sociale, unicamente accomunati dalla dipendenza più o meno marcata dalle sostanze stupefacenti. I luoghi di spaccio preferiti dal gruppo, che poteva contare su una fitta rete di pusher (alcuni dei quali minori), erano le scuole secondarie e gli istituti superiori dell’hinterland della fascia tirrenica della provincia DI Messina, con particolare riguardo all’area pattese, nonché i luoghi di aggregazione giovanile più frequentati, sapientemente individuati e scelti in relazione alla potenziale clientela che li frequentava.
Gli indagati, oltre che gestire una propria fiorente rete di spaccio ad dettaglio nella rispettiva zona di residenza, avevano costituivano anche un ulteriore canale di fornitura ad altri spacciatori dell’hinterland tirrenico della provincia peloritana dello stupefacente, proveniente interamente dalla Calabria dove i vertici del sodalizio sgominato potevano contare su stabili e consolidati rapporti “commerciali” con persone contigue alla ‘ndrangheta di Vibo Valentia e di Rosarno in provincia di Reggio Calabria.
In particolare, l’attività investigativa nel suo sviluppo ha già portato all’arresto in flagranza di 2 corrieri e al sequestro di considerevoli quantitativi di stupefacente.

Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. dottoressa Tiziana Leanza, su richiesta dei Sostituti Procuratori della D.D.A. dottori Vito Di Giorgio e Angelo Vittorio Cavallo, ha riguardato:
1. BRIGANDÌ Alessandro, nato a Cinquefrondi (RC) il 17.08.1998, custodia cautelare in carcere;
2. BRIGANDÌ Paolo, nato Scherzingen (CH) il 02.06.1972, custodia cautelare in carcere;
3. DICOSTA Antonio, nato a Lametia terme (CZ) il 12.11.1991, custodia cautelare in carcere;
4. FIDUCIA Luigi, nato a Vibo Valentia (VV) il 29.10.1974, custodia cautelare in carcere;
5. GONZALEZ PEREZ Ignacio Francisco, nato a Santa Clara (Cuba) il 09.02.1990, custodia cautelare in carcere;
6. LAMAZZA Romina, nata a Messina il 27.09.1983, custodia cautelare in carcere;
7. LA TORRE Giancarlo, nato a Roma il 14.09.1961, custodia cautelare in carcere;
8. MAZZONE Giuseppe, nato a Vibo Valentia (VV) il 14.10.1968, custodia cautelare in carcere;
9. MERLO Giuseppina, nata aPatti (ME) il 29.08.1967, custodia cautelare agli arresti domiciliari;
10. NIOSI Antonino, nato a Patti (ME) il 17.12.1995, custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale dei Minorenni dott. Michele Saja, su richiesta del Sostituto Procuratore della repubblica presso il tribunale per i Minorenni di Messina, dott. Andrea Pagano, ha riguardato anche due minorenni uno dei quali, un quindicenne, è stato tradotto presso l’Istituto Penale Minorile di Palermo e l’altro accompagnato in una struttura di accoglienza siciliana.

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