Ponte sullo Stretto: "Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani"

Di Paola (M5S): Risorse per il ponte siano restituite ai siciliani. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scuole e ospedali.  Palermo 16 dicembre 2025  - “Altro che ponte di propaganda, ridateci gli 1,3 miliardi di fondi FSC. Il definanziamento da 3 miliardi proposto a Roma dalla destra di Meloni, Salvini e Schifani che coinvolge il progetto del ponte sullo Stretto rilancia quanto diciamo da sempre, anche con una mozione del novembre scorso: Roma ci restituisca il miliardo e 300 milioni di fondi FSC scippati ai siciliani per un ponte di propaganda. Tali fondi devono essere destinati ad opere necessarie alla nostra regione, quali strade, scu...

BANCA ETRURIA, GIORNALISTI LASCIATI FUORI DAL TRIBUNALE, INTERVENGA IL MINISTRO ORLANDO

12/10/2017 - L'Associazione stampa toscana esprime «sorpresa per l'atteggiamento del tribunale di Arezzo nei confronti dei giornalisti» in occasione dell'udienza preliminare per il processo del crac di Banca Etruria. Il sindacato dei giornalisti toscani fa appello al ministro della giustizia Andrea Orlando «che giusto poche settimane fa incontrando i vertici della Fnsi – dice il presidente dell'Ast Sandro Bennucci – aveva manifestato la piena disponibilità nei confronti degli organi di informazione».

I giornalisti, anche i questa occasione, hanno semplicemente rivendicato la possibilità di svolgere il loro compito che è quello di riferire i fatti di cronaca. «È singolare – aggiunge Bennucci – il metodo del "confino" poiché il palazzo di giustizia è un luogo che deve essere aperto a tutti, compresi proprio gli operatori dell'informazione. Non si vede la necessità di ricorrere a misure straordinarie, nemmeno in presenza di udienze delicate».

Da qui la richiesta al ministro e agli organismi della magistratura «per un intervento opportuno e assai auspicabile», conclude l’Assostampa.

Etruria: giornalisti fuori da tribunale, protesta Odg
Durante udienza preliminare in corso ad Arezzo
Nel corso dell'udienza preliminare per il processo del crac di Banca Etruria, in corso stamani, il Tribunale di Arezzo ha «confinato i giornalisti al di fuori del perimetro del Tribunale. Non solo a distanza dal luogo dell'udienza, ma anche separati e lontani dal luogo nel quale i risparmiatori truffati possono manifestare». Lo scrive in una nota l'Ordine dei giornalisti della Toscana che protesta.
L'Ordine dei giornalisti della Toscana, coglie l'occasione per rilevare ancora una volta, si legge nella nota, «quanto le disposizioni del codice di procedura penale siano anacronistiche e penalizzanti per i cittadini, visto che i giornalisti sono tenuti a distanza dai fatti che devono raccontare. Impedire all'informazione di svolgere il proprio dovere in modo compiuto è il peggior modo per garantire oggettività e trasparenza».
Per questo, conclude la nota a firma del presidente Carlo Bartoli, l'Ordine dei giornalisti della Toscana invita il presidente del Tribunale di Arezzo «a considerare l'opportunità di una diversa collocazione per i giornalisti che svolgono un servizio per la collettività e che devono dar conto all'opinione pubblica di una vicenda così rilevante, ma anche complessa». (Ansa – Firenze, 12 ottobre 2017)

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