Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

A GIUSEPPE ANTOCI IL PREMIO DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Papa Francesco: “Quando si risponde a Dio si attiva sempre un processo e accade qualcosa di inedito che ci porta dove noi non avremmo mai immaginato”.

Verona, 25 novembre 2017 – È stato conferito a Giuseppe Antoci, Presidente del Parco dei Nebrodi, l’importante Premio Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica giunto alla sua settima edizione e che quest'anno ha avuto come tema “Fedeltà e Cambiamento”.
“La fedeltà e il cambiamento, a prima vista, - dichiara Don Adriano ideatore - sembrano indicare due modi di essere troppo differenti per risultare componibili. Ma se la fedeltà è il modo di rispettare la propria e l’altrui dignità, se traduce l’originaria apertura alla verità, al bello e al bene, diventa subito chiaro che la fedeltà richiede un cambiamento: per essere noi stessi in maniera sempre più compiuta chiediamo a noi stessi di cambiare”.

Sono state le parole di Papa Francesco, in un video messaggio, ad aprire i lavori del sesto Festival della Dottrina Sociale della Chiesa svoltosi nell’Auditorium del Cattolica Center di Verona.
“Quando si risponde a Dio – ha detto Sua Santità - si attiva sempre un processo: accade qualcosa di inedito che ci porta dove noi non avremmo mai immaginato”.

Ed è proprio nelle parole del Pontefice che sta il senso del racconto della storia di Giuseppe Antoci che, nominato ai vertici di un Parco naturale preposto alla tutela dell’ambiente, non avrebbe mai immaginava di finire a dover combattere anche la mafia. Il Festival della Dottrina Sociale ha registrato la presenza delle maggiori autorità del Paese e, per il Governo, la presenza del Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e del Vice Ministro della Giustizia Cosimo Ferri.

Alla presenza del Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, di altri autorevoli esponenti del mondo della Chiesa e del Presidente di Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni, si è svolta dunque una bellissima serata piena di emozioni e soprattutto ricca di valori, mirabilmente condotta da Safiria Leccese, giornalista di Mediaset.

Antoci, ha ricevuto come riconoscimento una scultura realizzata dall’imprenditore Marco Bartoletti raffigurante “L’albero della Dottrina sociale”, simbolo del Festival.
In un Cattolica Center, blindato dall'elevato livello di sicurezza a cui è sottoposto Giuseppe Antoci, stracolmo di centinaia di persone e di autorità, al Presidente del Parco dei Nebrodi è stata riservata una speciale accoglienza ricca di momenti emozionanti, come quando tutta la platea alzandosi in piedi ha applaudito per minuti il Presidente Antoci che, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti ma soprattutto il Signore, che lo ha protetto e che sente vicino ogni giorno dentro di sè.
Antoci ha ribadito ancora una volta che “fare il proprio dovere deve rappresentare la normalità nei comportamenti quotidiani, è solo così che si combatte l'illegalità e la mafia. Noi, le persone per bene, siamo più di loro e quindi possiamo solo vincere – ha concluso Antoci.

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