Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

ISTRUZIONE E FORMAZIONE: UN DIVARIO ACCUMULATO SIN DAI DECENNI PRECEDENTI

L’Istat presenta la quinta edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile. Il Rapporto offre una lettura del benessere nelle sue diverse dimensioni ponendo particolare attenzione agli aspetti territoriali e allo sviluppo di alcuni indicatori di benessere inseriti nei documenti di bilancio . Gli indicatori del Bes, in tutto 129, sono articolati come di consueto in 12 domini

Roma, 15 dicembre 2017 - Nel 2016 migliora la partecipazione ai processi formativi (formali e non formali) che riduce, almeno in parte, il divario accumulato nei decenni precedenti nei confronti degli altri paesi europei. Diminuisce anche nel 2016 la quota di giovani (18-24 anni) che escono dai percorsi di istruzione e formazione senza una qualifica o un diploma (13,8%), in costante calo da 8 anni. Aumentano invece i giovani tra i 30 e i 34 anni che hanno concluso percorsi universitari o di pari livello (oltre il 26%). In entrambi i casi risultano raggiunti o superati gli obiettivi nazionali per Europa 2020 (rispettivamente 16% e 25/26%) ma l’Italia rimane lontana dalla media Ue. In miglioramento anche la partecipazione degli adulti alla formazione continua (8,3% della popolazione di 25-64 anni); gli incentivi alle attività di formazione connesse alla digitalizzazione previste nel “Piano nazionale per l’industria 4.0” potranno portare ulteriori incrementi nei prossimi anni, avvicinando l’Italia alla media Ue (10,8%).

Nonostante le iniziative promosse per sostenere l’inserimento degli stranieri nel sistema scolastico, gli studenti nati all’estero incontrano maggiori difficoltà nel percorso formativo: i giovani immigrati che abbandonano precocemente gli studi sono il 30% (contro l’11,8% dei nativi italiani) e i laureati sono il 13,4% rispetto al 29,5% dei 30-34enni nati in Italia.

Dal punto di vista delle competenze, i risultati della valutazione realizzata dall’Ocse (PISA) mostrano che nel 2015 i quindicenni italiani sono al di sotto della media dei paesi partecipanti nella comprensione dei testi mentre in ambito matematico, per la prima volta, il punteggio degli studenti italiani equivale a quello medio Ocse.
A livello territoriale, la rilevazione delle competenze funzionali condotta dall’INVALSI evidenzia il permanere di notevoli differenze: nelle competenze alfabetiche la distanza tra Nord e Mezzogiorno è di quasi 17 punti (media Italia=200 punti) e nelle abilità numeriche è di 27 punti.


Commenti