Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MAFIA TRA ENNA E MESSINA: 6 ARRESTI E SEQUESTRO DI BENI PER 11 MILIONI DI EURO

Operazione “Nibelunghi” della Guardia di Finanza: il comando provinciale di Caltanissetta e i carabinieri del comando provinciale di Enna, su direttive della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno sequestrato beni per un valore di 11 milioni di euro, proventi di attività mafiose e criminali. I nomi delle 6 persone arrestate

15 gennaio 2018 - L’operazione di mafia è stata intitolata operazione “Nibelunghi” ed ha portato ad arresti e al sequestro di beni per circa 11 milioni di euro tra le province di Enna e Messina.
L’operazione “Nibelunghi”, tutt'ora in corso di esecuzione tra le province di Enna e Messina, viene condotta dagli uomini del Comando provinciale Guardia di Finanza di Caltanissetta e dai Carabinieri del Comando provinciale di Enna, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.
Gli arresti sono a carico di esponenti del clan Emmanuello, operante nelle province di Enna e Messina.

Sequestrati beni per un valore di 11 milioni di euro, provento di attività mafiose. Gli uomini della della Guardia di Finanza del comando provinciale di Caltanissetta e i carabinieri del comando provinciale di Enna, sono coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.
I dettagli verranno comunicati nel corso della conferenza stampa che si terrà stamattina al palazzo di giustizia di Caltanissetta.
Sei le persone indagate. I reati contestati sono di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni di proprietà di affiliati a Cosa Nostra.
I provvedimenti cautelari:Custodia in carcere per Gabriele Giacomo Stanzù, 57 anni, già detenuto all’Ucciardone di Palermo;Nicola Antonino Stanzù, 40 anni, fratello di Gabriele Giacomo.Agli arresti domiciliari:Carlotta Conti Mammanica, 41 anni, moglie di Nicola Antonino Stanzù;
Antonio Di Dio, 30 anni;
Carlo D’Angelo, 53 anni;Nunzia Conti Mammanica, 42 anni.
Le indagini hanno portato alla luce gli interessi della criminalità organizzata di stampo mafioso nell'illecita acquisizione di aziende agricole e di appezzamenti di terreni utilizzati per la presentazione di domande per i contributi Agea.
Gabriele Giacomo Stanzù è stato arrestato il 30 novembre 2011 per l’omicidio di Francesco Saffila: è stato condannato in via definitiva a 14 anni di reclusione.
Secondo parecchi collaboratori di giustizia, i fratelli Stanzù sarebbero contigui al clan gelese degli Emanuello.
Sequestrati beni per 11 milioni di euro, tra terreni, fabbricati, autovetture e varii conto correnti postali e bancari.

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