Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

GIARDINI NAXOS: 4 GIOVANI RESPONSABILI DI UNA BRUTALE AGGRESSIONE A 2 PANETTIERI ARRESTATI

Messina, 31 marzo 2018 - I carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Capo dott. Maurizio DE LUCIA, nei confronti di quattro giovani responsabili di una brutale aggressione subita da due panettieri lo scorso 17 marzo a Giardini Naxos a seguito della quale la più giovane delle vittime ha subito gravissime lesioni, forse anche permanenti. Ai domiciliari è finito il pregiudicato 25enne Alaieddine OUESLATI di origine tunisina ma giarrese di nascita, mentre all’obbligo di dimora nei rispettivi comuni sono finiti il 20enne Paolo PIRRERA di Riposto, il 21enne Daniele CRIMI di Fiumefreddo di Sicilia ed il 22enne Giorgio SALA di Giarre.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti della serrata indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taormina e della Stazione di Giardini Naxos e coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Federica RENDE, che ha permesso di documentare come i quattro indagati abbiano aggredito, a seguito di una discussione per futili motivi, le due vittime – padre e figlio, panettieri di Giardini Naxos – percuotendoli ripetutamente con estrema violenza, anche con l’uso di un bastone, e a seguito della brutale aggressione abbiano causato lesioni gravissime alle vittime.

Nella prime ore del 17 marzo i 4 giovani si erano recati presso il panificio e OUESLATI, all’interno del negozio, mentre attendeva di essere servito, stava confezionando uno spinello e per questo è stato ripreso dal più giovane dei titolari. Dopo questa prima conversazione all’interno dell’esercizio, la discussione è continuata anche all’esterno e OUESLATI reagiva violentemente e iniziava a colpire il giovane panettiere. Nei secondi seguenti anche i suoi complici lo raggiungevano e lo collaboravano nel selvaggio pestaggio della vittima ormai inerme in terra ed i quattro alternandosi colpivano anche il padre intervenuto in soccorso del figlio ormai in balia degli aggressori. Il pestaggio, al quale assistevano anche una cliente ed una dipendente della panetteria che a loro volta cercavano di intervenire per bloccare gli aggressori, si protraeva per quasi un minuto prima che i giovani si allontanassero.

I Carabinieri allertati pochi minuti dopo i fatti, avviavano immediatamente le indagini, dapprima con l’escussione delle vittime e dei testimoni e successivamente con l’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza della panetteria che aveva ripreso tutte le fasi dell’aggressione.

In pochi giorni le indagini hanno permesso di stringere il cerchio introno ai quattro responsabili che, grazie alla meticolosa ricostruzione della loro rete relazionale, sono stati ad uno ad uno identificati. I quattro oltre ad essere stati ripresi dalle telecamere sono stati riconosciuti da vittime e testimoni ed i gravi indizi di reità raccolti hanno fatto scattare per loro il provvedimento cautelare.
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Foto di repertorio CC

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