Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“BANDIERE DI VITA: IL VALORE DELL’ESSERE” QUANDO L’ARTE È CURA DELL’ANIMA

La Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte ha coinvolto circa 200 scuole del comprensorio ionico-etneo, con l’obiettivo di rigenerare e restituire alle nuove generazioni il valore dell’Essere come impegno civile e dono universale. Gli studenti attraverso i loro pensieri e i loro quadri offrono la Cura dell’Anima in questo luogo dove tutto il personale sanitario si prodiga con dedizione e professionalità alla Cura del Corpo. Venerdì 4 maggio alle ore 9.30 consegna ufficiale delle bandiere-quadro: collezione permanente di opere realizzate da oltre 3mila studenti

TAORMINA, 3 maggio 2018 - Messaggi universali che mirano dritti all’Anima. Pensieri puri che rivelano essenza e che sprigionano energia. Emozioni che restituiscono valore per riscoprire la vastità dei percorsi umani interiori. Colori, parole e segni per aprire un dialogo con l’Arte e la Bellezza, in un luogo dove il dolore rimbomba tra le corsie del cuore, cercando riparo nella speranza del futuro. È questo l’obiettivo del nuovo progetto “Bandiere di Vita: il Valore dell’Essere”, che il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte Antonio Presti ha voluto donare come impegno civile, soprattutto nei confronti di coloro che si trovano in condizioni di fragilità.

Un’iniziativa nata grazie alla collaborazione con l’Ospedale San Vincenzo di Taormina, che venerdì 4 maggio alle ore 9.30, vedrà la consegna ufficiale di centinaia di bandiere-quadro realizzate da oltre tremila studenti di duecento scuole del territorio ionico-etneo, con il coinvolgimento dell’associazione Avulss di Gaggi e del Centro psicoeducativo di Trappitello.
Un’installazione permanente tra i corridoi del presidio ospedaliero della provincia messinese, che mira a restituire amore e calore sprigionato dalla forza eversiva delle parole. Uno spazio dove la libertà di espressione diventa valore della conoscenza come Cura per una società anestetizzata dall’individualismo. «Il Valore dell’Essere è il tema scelto per promuovere il senso dell’identità – sottolinea il mecenate Antonio Presti, impegnato da sempre a seminare Bellezza in un territorio spesso arido e privo di anima – in una contemporaneità che annulla le coscienze occorre, come unico atto di salvezza, restituire l’essenza all’essere, contro la frenesia del consumismo, l’inutile apparenza o la vanità del possesso. La vita è un comodato d’uso: coltivare la propria luce interiore è la risposta ad una società che ha perso ogni prospettiva d’utopia. La cura dell’Anima contrasta la dittatura dell’apparire e restituisce cuore».

La restituzione si rivela ancora una volta, dunque, il motore che spinge all’azione, un’azione caratterizzata da spirito di condivisione e apertura verso le istanze del territorio, che connota da anni le attività della Fondazione: «Mi piace immaginare gli occhi di chi vedrà queste opere – continua Antonio Presti – sguardi emozionati che rifletteranno i colori e la bellezza legati al vissuto di tanti giovani. I ragazzi decidono così di scegliere consapevolmente il valore dell’impegno sociale e della differenza rispetto ai disvalori contemporanei, offrendo una generosa testimonianza e un grande esempio di solidarietà e di senso civico».

Il direttore generale dell’Asp di Messina Gaetano Sirna e il direttore sanitario del presidio ospedaliero San Vincenzo di Taormina Rosario Cunsolo hanno accolto con entusiasmo le bandiere-quadro all’interno della struttura, dove tutto il personale sanitario si prodiga quotidianamente con dedizione e professionalità. «Gli studenti, i giovani, l’arte, la bellezza restituiscono con questo dono il nutrimento per la cura dell’Anima - commenta Sirna - il progetto della Fondazione Fiumara d’Arte, che intende recuperare e divulgare i valori dell’impegno civile e culturale, affidando alla scuola un ruolo attivo e sociale, arricchisce e abbellisce la nostra struttura attraverso l’educazione alla cittadinanza. Le bandiere, che come quadri riempiranno le pareti dell’intero ospedale, restituiranno gioia e speranza in un luogo segnato dalla sofferenza, confortando i pazienti, incoraggiando i familiari e accompagnando il personale nelle giornate di lavoro».

«La mission dell’ospedale è quella di curare il corpo – afferma Cunsolo – ma siamo certi che la comunicazione emozionale di queste bandiere sarà nutrimento per l’anima, in un percorso che estende gli occhi e la mente oltre le pareti del San Vincenzo. Un grazie va agli studenti e alla Fondazione Fiumara D’Arte che in questi mesi hanno lavorato senza sosta per donare alla comunità dell’ospedale questo messaggio di positività».

«In un ospedale – sostiene Carmela Cappa, storica dell’arte e funzionaria della Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania, che ha collaborato al progetto - abbiamo donato gioia con le bandiere della vita, frutto dell’impegno, della fantasia e della creatività di migliaia di alunni che hanno scelto di esserci con la forza espressiva dei loro disegni, con la vitalità che trasmettono i colori e con la poesia e la libertà delle loro parole».

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